Il 50% dei sacchetti per la spesa attualmente in circolazione è illegale. Per legge devono essere biodegradabili e compostabili. Impariamo a riconoscerli.
L’Italia è stato il primo paese dell’Unione Europea a mettere al bando i sacchetti di plastica con una legge innovativa approvata nel 2006 ed entrata in vigore cinque anni dopo. Una legge che ha consentito di ridurre il numero degli shopper usa e getta del 55%, ma non è ancora abbastanza.
Il settore è diventato terreno d’azione anche delle ecomafie, che inquinano il mercato legale e impongono i loro prodotti in plastica tradizionale soprattutto negli esercizi commerciali al dettaglio o nei mercati rionali, con una nuova forma di pizzo. Un mercato nero che danneggia chi produce correttamente bioplastiche compostabili e disincentiva gli investimenti nel settore. Il tutto con gravi danni per l’ambiente.
Il contributo di ognuno di noi è fondamentale per invertire questa tendenza.
Per questo Legambiente e Re.Ma.Plast, in collaborazione con Novamont e PoolPack, promuovono la campagna “Io sono legale”, per combattere il racket degli shopper illegali, per fornire ai cittadini tutti gli strumenti necessari per fare la cosa giusta: riconoscere i sacchetti legali biodegradabili e compostabili, contrastare l’illegalità denunciando alle autorità competenti i sacchetti per la spesa di plastica ancora in circolazione.
Come riconoscere i sacchetti biodegradabili e compostabili
La campagna “Io sono legale“prevede degli info point nelle piazze e degli incontri con le scuole in Campania e in Veneto. Occasioni in cui i volontari di Legambiente risponderanno alle vostre domande, distribuiranno materiale informativo e sacchetti biodegradabili e compostabili.
I prossimi appuntamenti sono previsti per marzo 2019.
Informazioni: legambiente@legambiente.it