Legambiente:” Italia sempre più in ritardo su qualità dell’aria e depurazione. Sulla qualità dell’aria, chiediamo l’istituzione di un tavolo tecnico ma anche normativo a livello nazionale che coinvolga Governo, Regioni e amministrazioni locali per mettere in campo interventi immediati.
Alla struttura commissariale unica sulla depurazione chiediamo di colmare i cronici ritardi”
“L’apertura della procedura di infrazione avviata oggi dalla commissione Ue nei confronti dell’Italia – commenta Giorgio Zampetti direttore generale di Legambiente – è un chiaro campanello d’allarme di quanto poco stia facendo il nostro Paese sul fronte della qualità dell’aria. In particolare l’emergenza smog è ormai sempre più cronica a partire dalla pianura padana che rappresenta una delle aree più vulnerabili del Paese. Quello che chiediamo è che la qualità dell’aria torni ad essere davvero un tema prioritario nell’agenda politica. Per questo chiediamo l’istituzione immediata di un tavolo tecnico ma anche normativo a livello nazionale, che coinvolga Governo, Regioni e amministrazioni locali, dando avvio ad interventi rapidi e strutturati sul lungo periodo non più rimandabili, incentivando la mobilità sostenibile, a partire dal trasporto pubblico e da quello su ferro, e al tempo stesso lavorando su rigenerazione urbana e riscaldamento domestico, come prevede la direttiva case green, sull’agricoltura e la zootecnica che dovranno avere un’impronta più sostenibile. Solo così potremmo avere aree urbane più vivibili e sostenibili contrastando al tempo stesso la crisi climatica, tutelando la salute dei cittadini ed evitando una possibile multa europea”.
Allo stesso tempo per Legambiente l’Italia deve lavorare sul tema maladepurazione. L’associazione ambientalista esprime la sua preoccupazione anche su questo tema, visto che sempre oggi la Commissione europea ha deciso di deferire il nostro Paese alla Corte di giustizia UE per non aver rispettato pienamente gli obblighi di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane previsti dalla direttiva Ue. “Una brutta notizia per l’Italia che si conferma indietro su un’altra questione cruciale del Paese. Un’emergenza cronica – commenta Zampetti – da affrontare e che Legambiente denuncia da anni con Goletta Verde. Alla struttura commissariale unica sulla depurazione già esistente chiediamo di essere efficace ed efficiente ad affrontare il problema”.
Legambiente ricorda che ad oggi pesano sull’Italia quattro procedure di infrazione per la mancata conformità alla Direttiva Acque Reflue (91/271/CEE); l’ultima (2017/2181) è sfociata nell’attuale deferimento, le prime tre sono già sfociate in sentenza di condanna e in particolare la prima, risalente al 2004, è giunta fino alla sanzione pecuniaria. Dal punto di vista economico, il nostro l’Italia ha già pagato sanzioni pecuniarie per oltre 142 milioni di euro.