Legambiente: “La Campania non può ridursi a teatro di questa commedia politica. No agli inceneritori, si realizzino per ogni provincia del centro sud nuovi impianti per trattare l’organico differenziato raccolto da sempre più comuni ricicloni”.
“La Campania non può ridursi ad essere il teatro dei questa commedia politica. Non servono nuovi inceneritori e discariche, per questo domani “In nome del popolo inquinato” manifesteremo sotto la prefettura di Caserta per far sentire anche la nostra voce, ribadendo il nostro no agli inceneritori ericordando con forza il dramma della Terra dei fuochi. Alla Campania e al Paese non servono soluzioni anacronistiche ma scelte chiare, efficaci e innovative. Ai due vicepresidenti del Consiglio Matteo Salvini e Luigi Di Maio rispondiamo dicendo che in tutto il Centro Sud Italia vanno costruite decine di impianti industriali per trattare l’organico differenziato e che la tecnologia più avanzata per produrre compost per terreni agricoli e florovivaistica è la digestione anaerobica. Al contrario del compostaggio tradizionale, la digestione anaerobica produce biometano, fonte rinnovabile da utilizzare nell’autotrazione o da immettere nella rete del gas con cui cuciniamo in casa o produciamo calore per riscaldare gli edifici. Questa è l’unico recupero di energia che va promosso in Campania e nel meridione d’Italia”, così dichiarano Stefano Ciafani e Maria Teresa Imparato rispettivamente Presidente nazionale di Legambiente e Presidente di Legambiente Campania.
E sugli impianti per trattare l’organico differenziato, il Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani e la presidente di Legambiente Campania Maria Teresa Imparato aggiungono: “Questi impianti per trattare l’organico vanno pensati, progettati e realizzati bene, con processi partecipativi che coinvolgano le popolazioni locali, ma vanno fatti. L’alternativa sarà lo scenario attuale che vede l’organico differenziato raccolto nel centro sud andare negli impianti del nord, con grande felicità degli autotrasportatori. Con costi di trasporto che i Comuni ricicloni non riescono più a sopportare, con il rischio di fermare la raccolta dell’organico, e che potrebbero evitarsi se ci fosse un impianto di questo tipo per ciascuna provincia del Centro Sud”.