mobilitazione

Contro il DDL Sicurezza: Legambiente scende in piazza con Cgil e UIL e numerose organizzazioni della società civile

Appuntamento domani, mercoledì 25 settembre, alle 16:30 a Roma nei pressi del Senato della Repubblica (Piazza Vidoni).

“Chiediamo al Governo Meloni un passo indietro e un piano per la sicurezza del Paese per fermare crisi climatica, agromafie, abusivismo edilizio, e promuovere l’adeguamento antisismico e la bonifica dall’amianto degli edifici”.

 

Contrastare il DDL sicurezza, approvato alla Camera e prossimamente in discussione al Senato, che rappresenta una grave minaccia per un diritto democratico fondamentale, come quello al dissenso, e chiedere con forza al Governo Meloni di fermare le vere minacce alla sicurezza nazionale. Con questo scopo anche Legambiente scende domani, mercoledì 25 settembre, in piazza a Roma, nei pressi del Senato (piazza Vidoni) alle 16:30, con Cgil e UIL e numerose organizzazioni della società civile.

 

“Al Governo Meloni chiediamo con forza un passo indietro – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente –. Con le norme contenute nel DDL sicurezza si vuole criminalizzare e punire il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso, come ad esempio chi scende in piazza contro la costruzione di opere considerate strategiche dal governo, anche se inutili e dannose, come il Ponte sullo Stretto o i nuovi gasdotti o rigassificatori che faranno diventare l’Italia l’hub europeo del gas fossile”.

 

“La sicurezza in Italia – continua Ciafani – si afferma contrastando le vere minacce al nostro Paese, mettendo, ad esempio, in atto le misure di contrasto ai reati delle agromafie, che minano la salute dei cittadini e dei lavoratori e fanno concorrenza sleale alle aziende che rispettano la legge, e ancora oggi inspiegabilmente fuori dal Codice penale; all’abusivismo edilizio che porta i cittadini a vivere in edifici pericolosi realizzati con materiali scadenti o in aree a rischio alluvione; alla crisi climatica con adeguate politiche di mitigazione e adattamento, spingendo sullo sviluppo delle rinnovabili, lo stop alle fossili e ripensando e riqualificando le aree urbane e gli spazi pubblici. È urgente dare attuazione a quanto previsto dal Piano nazionale adattamento climatico, in primis alle azioni per ridurre il rischio idrogeologico, tutelando le persone che vivono in aree pericolose.

 

È urgente varare un piano nazionale di adeguamento infrastrutturale e antisismico del vetusto patrimonio edilizio, pubblico e privato, bonificandolo anche dall’amianto ancora presente in tutta Italia, e aumentare il livello qualitativo del controllo dell’inquinamento ambientale da parte delle Agenzie regionali protezione ambiente, uniformandoli su tutto il territorio nazionale. Questi sono i punti cardine della sicurezza che rivendichiamo e sul quale dovrebbe concentrarsi l’azione del Governo”.