Le risposte nel documento scritto da Legambiente e Transport&Environment dal titolo “Il ruolo dell’idrogeno nel trasporto terrestre”.
Sempre più frequentemente ne sentiamo parlare di idrogeno come soluzione strategica per la decarbonizzazione del settore. L’attenzione al tema si è intensificata notevolmente negli ultimi mesi in seno al dibattito sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tuttavia, malgrado la centralità che gli viene conferita, i limiti dell’utilizzo dell’idrogeno come soluzione per decarbonizzare il trasporto su strada sono molteplici e noti da tempo.
Primo fra tutti l’efficienza energetica, che nel caso dei veicoli a idrogeno a celle combustibili è meno della metà rispetto agli elettrici a batteria. Già negli anni ‘50 del secolo scorso quando l’energia nucleare aveva fatto nascere il sogno – mai divenuto realtà – di un’energia abbondante e a basso costo, si sognava l’uso dell’idrogeno come vettore energetico da portare in tutte le fabbriche, le case e le automobili. Un secondo – temporaneo – picco di interesse nei confronti di questa tecnologia si è manifestato con l’avvento delle energie rinnovabili nei primi anni del 21esimo secolo. Quello che ha sempre tagliato le gambe all’idrogeno è stata la bassa efficienza associata al processo di produzione, distribuzione ed utilizzo. Problemi ancora tutti attuali.
Ecco perché è escluso, nell’orizzonte di realizzazione delle opere legate al grande Piano europeo di Ripresa e Resilienza, l’idrogeno possa svolgere una funzione che vada oltre la ricerca e sviluppo, soprattutto in tema di trasporti e di trasporti terrestri: auto a idrogeni, bus e camion saranno molto rari, poco efficienti e l’idrogeno prodotto sarà purtroppo ancora prevalentemente da idrocarburi (metano fossile) inquinanti. Nel comune documento, approfondito ma divulgativo, Legambiente e Transport&Environment spiegano perché e come, facendo riferimento anche a proposte e progetti esplicitati nel documento di PNRR mandato dal governo italiano in Europa.
Ecco il documento: Il ruolo dell’idrogeno nel trasporto terrestre