Accelerare la decarbonizzazione degli edifici considerando tutte la fasi della costruzione ( carbonio incorporato) per raggiungere gli obiettivi climatici al 2050. La situazione normativa e le buone pratiche in Italia e all’estero nel report di Legambiente e Kyoto Club.
Negli ultimi anni, anche a causa del crescente numero di eventi climatici estremi, è cresciuta enormemente la consapevolezza di quanto le emissioni di anidride carbonica debbano essere ridotte drasticamente con l’obiettivo di arrivare ad una società carbon neutral e limitare l’aumento globale della temperatura sotto i 2°C , o ancora meglio sotto 1,5 °C.
Sappiamo anche come quello delle costruzioni sia uno dei settori che più contribuisce alle emissioni climalteranti, ma, specialmente in Italia, manca la consapevolezza di quali siano tutte le fasi in cui un edificio emette CO2. Quasi nessuno parla di carbonio incorporato (embodied carbon): le emissioni derivanti dall’origine dei materiali da costruzione, il loro trasporto e le fasi di gestione del cantiere. Per raggiungere gli obiettivi climatici è fondamentale considerare il settore delle costruzioni in tutti i suoi aspetti.
In Italia manca una normativa sul carbonio incorporato per tutti gli edifici e la richiesta di materiali da costruzione ha pesanti impatti ambientali e paesaggistici.
Partendo da dati e studi internazionali e dalle migliori pratiche sulle emissioni di carbonio incorporate in Italia e nel resto del mondo, Legambiente e Kyoto Club fanno il punto della situazione nel nuovo report “Il settore edilizio verso una nuova sfida: la decarbonizzazione delle costruzioni”, allo scopo di diffondere informazioni e conoscenze utili a stabilire obiettivi e standard minimi tramite norme e leggi, per seguire il percorso già iniziato a livello europeo.