Aumentati gli spostamenti in bici nell’ultimo anno e guadagnati circa 200 km in più di ciclabili. Milano guida la classifica con 35 nuovi km, seguita da Genova con 30. Gli effetti del Covid sulla mobilità sostenibile nel dossier di Legambiente.
Dall’immobilismo al boom della bicicletta. Il post lockdown in Italia è stato caratterizzato da un aumento degli spostamenti in bici e da una maggiore attenzione alla mobilità sostenibile da parte dei cittadini grazie anche all’incentivo dell’ecobonus. I vantaggi della mobilità ciclabile sono del resto evidenti: per le persone sono rilevanti in termini di ridotta spesa per gli spostamenti e maggior benessere psicofisico, per la città in termini di riduzione dell’inquinamento e del traffico. Gli effetti del lockdown e della pandemia sulla mobilità urbana, sono oggetto del nuovo dossier dal titolo ‘Covid Lanes’ lanciato da Legambiente.
Nel 2020 abbiamo scoperto che è possibile realizzare, anche in pochi giorni, corsie riservate alle bici con costi contenuti e interventi leggeri, lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate. Interventi minimi che possono essere sviluppati successivamente con l’aggiunta di protezioni e la definizione di passaggi esclusivi mirando a trasformarli, nei mesi successivi, in vere ciclabili. Sono le cosiddette ciclabili pop-up, realizzate dopo il lockdown in ogni parte del mondo, quando sono stati annunciati, stando alle stime della European Cyclists Federation (ECF), oltre 2.300 km di nuovi tratti, e realizzati più di 1.000 km con oltre un 1 miliardo di euro di investimenti in tutta Europa.
Il dossier di Legambiente, che prende in esame le città italiane, rileva complessivamente oltre 193 chilometri di ciclabili pop-up: Milano è la città italiana con più chilometri realizzati, ben 35, seguita da Genova con 30. Un passo avanti che va rafforzato, così come richiesto anche dai PUMS, Piani Urbani di Mobilità Sostenibile, che prevedono 2.626 km di nuove piste ciclabili, da sommare ai 2.341 km già esistenti in 22 città italiane.