Giornata Mondiale della Terra

Il pianeta Terra, la nostra casa sempre sorprendente e generosa, a causa di attività umane sconsiderate, è a rischio. La Giornata Mondiale della Terra sottolinea la necessità di un’azione globale per la conservazione delle risorse naturali.

Il nostro potere, il nostro pianeta, il tema scelto quest’anno per l’evento mondiale è un chiaro invito a riconoscere le responsabilità individuali e collettive dell’impatto ambientale, e ad agire in fretta per contrastare la crisi climatica e costruire un futuro sostenibile. 

 

Poesie dedicate alla natura

Per celebrare la Terra e la sua fragile bellezza abbiamo selezionato per voi delle poesie,  versi senza tempo dove trovano spazio grandi emozioni ispirate dalla natura che ci circonda e di cui siamo parte.

 

Alla Luna – Giacomo Leopardi

O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l’anno, sovra questo colle
io venia pien d’angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.

Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto apparia, ché travagliosa
era mia vita: ed è, né cangia stile,
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l’etate
del mio dolore. Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso,
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, e che l’affanno duri!

 

Bosco –  Pablo Neruda

Ora verde, ora splendida! Son tornato a dir
sì all’appartenente silenzio, all’ossigeno verde,
al nocciolo rotto dalle piogge d’allora,
al padiglione d’orgoglio che assume l’araucaria,
a me stesso, al mio canto cantato dagli uccelli.
Ascoltate, è il gorgoglio ripetuto, il cristallo
che a puro cielo grida, combatte, modifica,
è un filo che l’acqua, il flauto e il platino
mantengono nell’aria, di ramo in ramo puro,
è il gioco simmetrico della terra che canta,
è la strofa che cade come una goccia d’acqua.

 

L’incanto nei boschi senza sentiero – Lord Byron

Vi è un incanto nei boschi senza sentiero.
Vi è un’estasi sulla spiaggia solitaria.
Vi è un asilo dove nessun importuno penetra
in riva alle acque del mare profondo,
e vi è un’armonia nel frangersi delle onde.
Non amo meno gli uomini, ma più la natura
e in questi miei colloqui con lei io mi libero
da tutto quello che sono e da quello che ero prima,
per confondermi con l’ universo
e sento ciò che non so esprimere
e che pure non so del tutto nascondere.

 

Versicoli quasi ecologici – Giorgio Caproni

Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: “Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra”.

 

Natura è ciò che vediamo – Emily Dickinson

“Natura” è ciò che vediamo –
La collina – il meriggio –
Lo scoiattolo – l’eclissi – il calabrone –
Ma no – la natura è il cielo –

Natura è ciò che sentiamo –
L’uccellino – il mare –
Il tuono – il grillo –
Ma no – la natura è l’armonia –

Natura è ciò che conosciamo –
Ma non possiamo esprimere –
La nostra saggezza è impotente
Di fronte alla sua semplicità.

 

La primavera non c’è più – Bertolt Brecht

Molto tempo prima.
Che ci gettassimo su petrolio, ferro e ammoniaca
C’era ogni anno
Il tempo degli alberi che verdeggiavano irresistibili e violenti.
Noi tutti ricordiamo
I giorni più lunghi
Il cielo più chiaro
L’aria mutata
Della primavera destinata a venire.
Ora leggiamo nei libri
Di questa celebrata stagione
E pure da molto tempo
Non sono stati scorti sulle nostre città
I famosi stormi di uccelli.
La gente ancora seduta sui treni è la prima
A sorprendere la primavera.
Le pianure la mostrano
Nell’antica chiarezza.
Certo negli alti spazi sembrano passare tempeste:
Esse toccano solo le nostre antenne.

 

Tante foreste – Jacques Prévert

Tante foreste strappate alla Terra
e massacrate
distrutte
rotativizzate.
Tante foreste sacrificate per la pasta da carta
ai miliardi di giornali che attirano annualmente
l’attenzione dei lettori
sui pericoli del disboscamento
delle selve e delle foreste.

 

La poesia salverà il mondo – Walt Whitman

Il mondo sottomarino,
Foreste al fondo del mare, i rami, le foglie,
Ulve, ampi licheni, strani fiori e sementi,
folte macchie, radure, prati rosa,
Variegati colori, pallido grigio verde,
porpora, bianco e oro, la luce vi scherza
fendendo le acque
Esseri muti nuotan laggiù tra le rocce,
il corallo, il glutine, l’erba, i giunchi,
e l’alimento dei nuotatori
Esseri torpidi brucan fluttuando laggiù,
o arrancano lenti sul fondo,
Il capodoglio affiora a emetter lo sbuffo
d’aria e vapore, o scherza con la
sua coda,
Lo squalo dall’occhio di piombo,
il tricheco, la testuggine, il peloso
leopardo marino, la razza,
E passioni, guerre, inseguimenti, tribù,
affondare lo sguardo in quei fondi
marini, respirando quell’aria così
densa che tanti respirano,
Il cambiamento più oltre, dal nostro
mondo passando a quello di esseri
che in altre sfere camminano.