Legambiente: “Indignazione e stupore per la sentenza. Condividiamo e rispettiamo la rabbia dei familiari delle vittime e della città intera”.
“La sentenza arrivata ieri in sede civile del Tribunale de l’Aquila – dichiarano Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo e Stefano Ciafani, presidente di Legambiente – ci coglie con un misto di sdegno e stupore. Chiunque abbia negli occhi il dolore e la forza con cui il capoluogo abruzzese ha reagito nell’emergenza del sisma del 2009 e poi nel processo di ricostruzione materiale e sociale, può solo condividere e rispettare la rabbia dei familiari delle vittime e della città intera: pur nella considerazione che sempre si deve alla magistratura, la decisione attribuisce alle vittime una responsabilità di autodeterminazione rispetto a rischi e conseguenze francamente imponderabili da un singolo. Spiace constatare come dopo la sentenza sulla Commissione Grandi Rischi, si continui a sfibrare il rapporto tra Stato e cittadini nella gestione delle emergenze, soprattutto in un momento storico in cui, considerando il ripetersi di eventi estremi sui nostri territori, tale rapporto invece dovrebbe essere alimentato da fiducia, coordinamento e collaborazione, soprattutto nell’ ottica della prevenzione”.
Legambiente è sempre stata presente e partecipe sul territorio nei processi di ricostruzione e rigenerazione materiale e sociale. Nel 2009, proprio a seguito del sisma dell’Aquila, dopo essere intervenuti da subito per fornire assistenza alle persone, si è costituito a L’Aquila il circolo Legambiente Abruzzo Beni Culturali: il circolo che all’inizio aveva come mission specifica le operazioni per il recupero, la catalogazione e la messa in sicurezza delle opere d’arte, è diventato negli anni presidio e punto di riferimento continuando negli anni ad occuparsi di tematiche ambientali e sociali, lavorando in raccordo con le amministrazioni e le altre realtà cittadine per continuare non solo a vigilare sulla ricostruzione in atto, ma per cercare di contribuire a mantenere da subito lo spirito identitario e la rete di connessioni necessaria a non disperdere il capitale umano e sociale della città.
Sempre nel 2009, la promozione insieme con Libera e la Provincia de L’Aquila dell’osservatorio “Ricostruire Pulito” e da allora, anche attraverso le elaborazioni del rapporto Ecomafia non si è mai spento il faro dell’associazione sui rischi di illegalità connessi, a vario titolo, alla ricostruzione. Nel 2017 arriva la sottoscrizione tra Legambiente e Fillea Cgil di un protocollo per promuovere un Osservatorio nazionale per una ricostruzione di qualità, ubicato presso l’area del Cratere: aperto ai contributi di tutte le forze sociali, del volontariato, del civismo, delle istituzioni che condividano per una ricostruzione pubblica e privata, residenziale e di impresa, di qualità. Tra le priorità dell’Osservatorio: la ricostruzione delle scuole, la gestione delle macerie finalizzate al recupero e al riutilizzo, l’attenzione alla qualità e sicurezza del lavoro.
“Oggi, quando le esigenze della ricostruzione continuano ad incontrare più di prima quelle della sostenibilità trasversale, non solo ambientale, ma anche economica e sociale, continua il nostro impegno – conclude Giuseppe Di Marco – con le altre realtà presenti sul territorio per la promozione di una giusta transizione ecologica anche attraverso le possibilità di rigenerazione legate al PNRR, come la nascita delle comunità energetiche”.