Ritardo provvedimenti attuativi CER

Inaccettabile il ritardo di ARERA nella stesura dei provvedimenti attuativi necessari allo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili: l’appello della Rete delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (C.E.R.S).

“Non abbiamo più tempo. ARERA  acceleri al più presto i provvedimenti necessari a garantire l’attuazione delle disposizioni del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 (RED II), la cui scadenza è abbondantemente superata. Il rischio è di depotenziare le finalità della direttiva UE 2018/2001 sulle Comunità energetiche rinnovabili, privandole di un contesto normativo che ne permetta un rapido sviluppo a partire dai prossimi mesi”

Ennesimo ritardo che rischia di bloccare lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili: uno strumento importante per combattere non solo la povertà energetica, fenomeno che secondo l’ultimo rapporto Istat è cresciuto nel nostro Paese dell’1,7% tra il 2019 e il 2020, ma anche l’emergenza climatica permettendo di invertire il trend che vede in Italia, il gas, come principale vettore energetico impiegato per il riscaldamento residenziale (50% dell’energia fornita) a scapito di pompe di calore e solare termico (quest’ultimo solo 1% del totale), come fotografa lo studio Elemens per Legambiente e Kyoto Club.

Sotto accusa, l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) – con la delibera del 22 marzo 2022 – ha prolungato la scadenza per l’adozione dei provvedimenti necessari a garantire l’attuazione delle disposizioni del decreto legislativo dell’8 novembre 2021, n. 199 ( RED II), fissata entro 90 giorni dalla data del decreto stesso; decreto che ha recepito la Direttiva europea in materia di Comunità Energetiche Rinnovabili, stabilendo che i clienti finali possono organizzarsi secondo le configurazioni di cui agli articoli 30 e 31 (CER e autoconsumo collettivo). Scaduti ampiamente i 90 giorni, invece, ARERA comunica di avviare i procedimenti, da completarsi entro la fine del 2023, finalizzati a regolare gli aspetti attinenti ai diritti dei clienti finali rientranti nelle configurazioni di autoconsumo, comprendendo, tra l’altro, le forme di risoluzione stragiudiziale delle controversie e le relative modalità procedimentali, anche tenendo conto di quanto previsto dagli articoli 5, 6 e 7 del decreto legislativo 210/21.

“Un grave ritardo inaccettabile che di fatto blocca lo sviluppo di questi nuovi sistemi energetici e tutti i vantaggi ad essi connessi, a partire dalla possibilità di ridurre i costi in bolletta per amministrazioni, cittadini e imprese — commentano i 49 aderenti della Rete della Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali — ARERA acceleri al più presto i provvedimenti necessari a garantire l’attuazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Strumenti strutturali per intervenire sulle 3 principali emergenze del momento: clima, caro bollette e pace. Le fonti rinnovabili, grandi e piccole, come dimostra la drammatica guerra in Ucraina che ci obbliga ad accelerare la transizione energetica del Paese, sono l’unica soluzione per uscire dalla dipendenza dal gas, a partire da quello Russo. Ogni giorno di ritardo è solo uno spreco di tempo e di energia”.