Legambiente: “Questa manovra è priva di misure green ambiziose per accelerare la transizione ecologica del Paese e combattere la crisi climatica.
Dimenticata l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili, inserite scelte dannose che aggravano la questione della sicurezza per la corretta gestione faunistica e insensate come la riattivazione dello Stretto di Messina Spa. Il Paese, a partire da Sicilia e Calabria, non ha bisogno di opere faraoniche ma di un potenziamento della mobilità sostenibile”.
“La manovra approvata oggi in via definitiva è priva di misure green ambiziose che sarebbero state preziose alleate per accelerare la transizione ecologica del Paese, iniziando il nuovo anno con un deciso cambio di passo. Il Governo Meloni ha perso una grande occasione per mettere al centro la fiscalità ambientale finalizzata alla riconversione produttiva e contribuire con interventi concreti anche a contrastare la crisi climatica, l’altra grande emergenza planetaria sui cui la stessa Europa in questi anni ha chiesto più volte ai vari Paesi membri un’accelerazione con un programma di rilancio e interventi strutturali a favore del clima”. Così il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani commenta la legge di bilancio che oggi ha tagliato il traguardo finale, spiegando quelle che per l’associazione ambientalista sono le scelte sbagliate e le misure che non faranno bene al Paese.
“Grande assente in questa manovra da 35miliardi di euro – continua Ciafani – la road map per l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili, su cui è mancato da parte del Governo il coraggio di intraprendere questa strada. Tante parole spese, che hanno contrassegnato anche gli Esecutivi precedenti, a cui non è seguito nessun fatto. Intanto nel 2021 in Italia sono stati stanziati 41,8 miliardi di euro per le fonti fossili, ben 7,2 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Sussidi ambientalmente dannosi che ci troveremo nuovamente nel 2023, sottraendo investimenti in innovazione ambientale per liberare famiglie e sistema produttivo dall’uso delle fossili. Sul fronte energia, a nostro avviso, si poteva fare molto di più a partire dall’istituzione di un fondo di garanzia per i più bisognosi per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili. Inspiegabile il rinvio della plastic tax e la sugar tax, mentre sono state inserite scelte dannose che aggravano la questione della sicurezza per la corretta gestione faunistica e scelte insensate come la riattivazione della Stretto di Messina Spa per far ripartire i lavori per la realizzazione del Ponte, perché l’Italia, a partire da Sicilia e Calabria, non ha bisogno di inutili opere faraoniche né di sprecare altre risorse pubbliche necessarie per garantire trasporti all’altezza di un Paese moderno. Servono interventi concreti a partire da una massiccia cura del ferro nelle due regioni coinvolte e dal potenziamento del trasporto via nave”.
Infine Legambiente indirizza al Governo Meloni un messaggio e un augurio di inizio anno. “Auspichiamo – conclude Ciafani – che nel 2023 l’Esecutivo Meloni dia il via a nuovi provvedimenti governativi ambiziosi che mettano davvero al centro la transizione ecologica del nostro Paese. In particolare, per liberarci dalla dipendenza dall’estero bisogna accelerare sulla diffusione delle comunità energetiche e realizzare tanti grandi impianti a fonti rinnovabili, da quelli eolici a mare a quelli a terra, passando per l’agrivoltaico, ma è indispensabile velocizzare gli iter autorizzativi con nuove linee guida del Ministero della Cultura per le Sovrintendenze e una forte azione di sostegno e sollecitazione alle Regioni per potenziare gli uffici che autorizzano gli impianti. Infine, non dimentichiamo che il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, su cui sono arrivate le prime trance di finanziamento, rappresenta un’occasione cruciale per ridisegnare il volto dei prossimi anni dell’Italia, non perdiamo questa importante occasione semplificando gli iter di autorizzazione e innalzando il livello qualitativo dei controlli ambientali oggi ampiamente disomogenei sul territorio nazionale”.