La Nuova Ecologia di ottobre

In copertina  il presidente del Brasile Jair Bolsonaro: “il nemico della foresta”. Fra gli altri contenuti pubblicati dalla rivista segnaliamo il servizio sulla filiera del legno e sulla gestione forestale nei territori colpiti dal ciclone Vaia lo scorso ottobre.

Foresta in ostaggio
A fine agosto in Brasile si contavano 42.000 incendi, l’80% in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Identica la sorte della foresta in Bolivia, Perù e Guyana. Nel frattempo Bolsonaro lavora per liberare il Paese dagli indigeni, ambientalisti e organismi governativi “scomodi”.

A difesa del creato
Con il sinodo dei vescovi Papa Francesco invoca una maggiore apertura della Chiesa al mondo. L’Amazzonia, deturpata dalle attività estrattive, è il banco di prova per testare la voglia di cambiamento.

La lezione di Vaia
Un anno fa il ciclone che ha colpito le montagne del Triveneto ha svelato la fragilità  della nostra filiera del legno. Spuntano però segni di ripresa.

Ha un “cattivo” in copertina il numero di ottobre di “Nuova Ecologia”. È il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro: “il nemico della foresta”, come titola la testata, che rivendica con orgoglio il suo lavoro per «liberare il Paese dall’ambientalismo che lo soffoca». Ma a soffocare, letteralmente, sono i brasiliani. Solo per citare un caso, a Rio Branco, capitale dello Stato di Acre, lo scorso agosto più di 50.000 persone sono state ricoverate per disturbi respiratori causati dalla nube di fumo sprigionato dai roghi in Amazzonia. E a soffocare, in un futuro che si avvicina a passi da gigante, sarà l’intero pianeta. Il mensile di Legambiente racconta con numeri, testimonianze e reportage come gli incendi, la deforestazione, le coltivazioni industriali e gli allevamenti intensivi stiano indebolendo sempre più la grande foresta. E con lei la possibilità di affrontare, e vincere, l’incalzante emergenza climatica. Nel solo Brasile, ma il problema riguarda anche gli altri otto Stati in cui ricade la foresta, ancora in agosto, sono andati in fumo 1.698 km2 di vegetazione e si contavano 42.000 incendi, l’80% in più rispetto allo stesso periodo del 2018.

Il fatto che Jair Bolsonaro sia il “cattivo” di questa storia non solleva dalle responsabilità, globali, gli altri attori di questa vicenda. È per questo che la Chiesa Cattolica è riunita fino al 27 ottobre in un Sinodo speciale per l’Amazzonia. Un appuntamento, chiesto dalle stesse comunità amazzoniche, che nelle intenzioni di Papa Francesco deve spingere i leader mondiali a passare dalle parole di sdegno ai fatti. L’Europa, primo partner commerciale di Brasilia, potrebbe innanzitutto bloccare l’iter di approvazione del trattato di libero scambio fra Ue e Mercosur – il Mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela – devastante sotto il profilo ambientale.

Fra gli altri contenuti pubblicati dalla rivista segnaliamo il servizio sulla filiera del legno e sulla gestione forestale nei territori colpiti dal ciclone Vaia lo scorso ottobre. E ancora l’inchiesta sul Po, per decenni lasciato in pasto ai ladri di sabbia e ghiaia. “La Nuova Ecologia” pubblica infine il documento preparatorio al Congresso di Legambiente, in programma a Napoli dal 22 al 24 novembre. È stato intitolato “Il tempo del coraggio”, come stanno dimostrando in tutto il mondo i giovani dei Fridays for future.

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