La Nuova Ecologia di ottobre 2024

La Nuova Ecologia di ottobre

In copertina sulla Nuova Ecologia di ottobre “Too fast fashion”: l’insostenibile impatto della moda usa e getta

Negli ultimi vent’anni è esplosa la quantità di vestiti prodotti e rapidamente gettati via. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, se nel 2000 erano 58 milioni di tonnellate, oggi sono il doppio e nel 2030 arriveranno a 145 milioni. L’insostenibile impatto della moda usa e getta è il protagonista della storia di copertina della Nuova Ecologia di ottobre, dal titolo “Too fast fashion”.

Da Nord a Sud in Italia è boom di illeciti (e incendi) nel ciclo dei rifiuti. L’inchiesta “traffici in fiamme” fa luce sul rogo di Persano (Sa), che lo scorso luglio ha ridotto in cenere una montagna di ecoballe – spedite in Tunisia ma poi rispedite in Italia – sul quale indaga la procura di Salerno. L’altra inchiesta del mensile è “Una valle da risanare”, cioè la piana di Venafro, che tra impianti industriali, traffico e caratteristiche geomorfologiche che la penalizzano necessita di una strategia per tutelare salute e ambiente.

Nelle pagine del mensile di Legambiente leggiamo poi che, il 29 novembre, si terrà la XV edizione del premio “Luisa Minazzi-Ambientalista dell’anno”, intitolato all’attivista ecologista casalese che ha perso la vita nel 2010 a causa dell’esposizione all’amianto dell’Eternit. Sei i finalisti quest’anno, tutti già “vincitori” e soprattutto tutti testimoni di un’Italia delle virtù civiche. È possibile votare uno di loro entro il 24 novembre, utilizzando il modulo che trovate su premioluisaminazzi.it.

Sfogliando le pagine dedicate alla divulgazione scientifica della rivista, si segnala il servizio “Contare i baobab per difendere le comunità”. In Africa queste piante, base per il sostentamento di intere comunità, sono sempre più minacciate dagli effetti della crisi climatica e dalla crescente domanda globale di prodotti a base di baobab. Al fine di gestire le risorse disponibili, l’Università di Copenaghen ha geolocalizzato tutti gli alberi esistenti.

Infine, segnaliamo il graphic novel di questo mese: “Testosterrore” di Rénald Luzier, in arte Luz. Il fumettista francese, storico collaboratore del giornale satirico “Charlie Hebdo”, torna dopo nove anni di silenzio con un fumetto sulla mascolinità tossica, che susciterà riflessioni e tantissime risate.