Turismo bestiale: reportage e denunce per svelare lo sfruttamento degli animali nella rincorsa all’animal selfie. E i traffici gestiti dalle ecomafie che generano 160 miliardi di euro all’anno.
Ma anche esperienze positive: parchi e strutture che accolgono animali scampati da sfruttamento e vessazione.
Sul numero estivo della rivista di Legambiente un’inchiesta sulla cementificazione della costa romagnola e un focus sull’America Latina, tra omicidi di ecoattivisti e il giro di vite di Bolsonaro.
Non bastava chi abbandona in strada il proprio cane o gatto per potersi godere le ferie senza pensieri. Alla schiera di chi tratta gli animali domestici come fossero cose – come sono ancora considerati dal nostro sistema giuridico – si sono aggiunti quelli che se ne vanno in vacanza in qualche luogo esotico per scattarsi un selfie vicino a tigri, elefanti o serpenti, sedati e incatenati, e postarlo sui social.
Al fenomeno del “turismo bestiale” è dedicata la storia di copertina del numero estivo di Nuova Ecologia, che pubblica un reportage di Emanuele Bompan dallo zoo di Phuket, in Thailandia, dove con 1.500 bath (poco più di 40 euro) si può assistere alla danza degli elefanti, al circo delle scimmie, ai domatori di coccodrilli. E dove, soprattutto, i selfie sono illimitati, come i giga delle offerte telefoniche. Ma non c’è soltanto lo zoo della città thailandese. Una ricerca su Instagram mostra che il trend degli “animal selfie” è in crescita, dai delfini di Dubai agli orsi in Russia, ai bradipi in Perù. Hashtag come #tigerselfie, #elephantselfie e #snakeselfie sono sempre più diffusi. Al punto che il noto social di foto ha introdotto una funzionalità di allerta: gli utenti che cliccano su questi hastag visualizzano un pop-up che li avverte della potenziale pericolosità per gli animali dei contenuti che stanno per visualizzare.
La cover story della rivista racconta però anche storie in positivo. Per esempio, quella del santuario “Ippoasi” nel parco di San Rossore (Pi), che accoglie decine di animali “da reddito” scampati a situazioni di sfruttamento e vessazione, o i campi antibracconaggio organizzati dal Cabs fra Italia e Germania. E ancora il Palio di Lodi, dove i cavalli sono di ferro e con le ruote, e nessuno si fa male. Non poteva infine mancare un approfondimento sui traffici illeciti di animali e di loro parti, una rete globale che secondo il “Rapporto Ecomafia” di Legambiente genera 160 miliardi di euro all’anno.
A chi sceglie di passare le proprie ferie al mare, il mensile consiglia invece di osservare bene la costa e fare attenzione a come sta cambiando sotto i colpi soprattutto della cementificazione. Quella romagnola con le sue magnifiche pinete – oggetto di un’inchiesta della rivista di Legambiente – è minacciata da subsidenza, intrusione salina, ingressione marina ed erosione.
Fra gli altri contenuti segnaliamo un focus sull’America Latina. Dalla lunga e bella intervista con la figlia e la sorella di Berta Cacères, l’attivista indigena uccisa tre anni fa in Honduras, al ritratto in nero del presidente brasiliano Jair Bolsonaro.
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