Il bilancio finale di Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2019

La mala depurazione resta il principale nemico del mare e delle acque interne: inquinato e fortemente inquinato più di 1 punto ogni 3 sia lungo le coste che nei laghi.

 Il mancato completamento della rete fognaria e la depurazione delle acque reflue costa già oggi all’Italia decine di milioni di euro all’anno, ma i costi sono destinati a crescere. Legambiente: “Piuttosto che pagare multe salatissime all’Ue investiamo i soldi dei cittadini nella più grande opera pubblica che serve al Paese”.

Sotto la lente dell’associazione anche la lotta al marine litter: monitorati i rifiuti galleggianti in mare e le microplastiche nei laghi. Dei rifiuti che galleggiano nel mare italiano il 40% è plastica usa e getta.

 La mappa interattiva di tutti i monitoraggi su www.legambiente.it/golettaverde

La mala depurazione resta uno dei principali nemici  per mare e laghi italiani: anche quest’estate il viaggio di Goletta Verde e Goletta dei Laghi, consegna una fotografia a tinte fosche del nostro Paese. Più di un punto su tre tra i 262 punti campionati lungo le coste italiane presenta forti criticità, con valori di inquinanti oltre i limiti di legge. Con una situazione preoccupante confermata in molte regioni del Sud – Sicilia, Campania e Calabria su tutte –  dove persistono le criticità storiche legate all’assenza di impianti di depurazione e di allacciamento alla rete fognaria. E non va meglio la situazione dei bacini lacustri dove Legambiente, con Goletta dei Laghi, ha riscontrato anche qui criticità nelle stesse proporzioni: un punto su tre rispetto agli 83 monitorati in 19 laghi italiani. Una criticità, quella della mancata depurazione, sulla quale l’Unione europea chiede da tempo impegni concreti al nostro Paese e che ci è costata una prima multa da 25 milioni di euro a cui si sommano circa 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma dei sistemi di depurazione.

Il bilancio delle due storiche campagne di Legambiente a tutela del mare e delle acque interne è stato presentato questa mattina a Roma da Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, Serena Carpentieri, vicedirettrice di Legambiente e Andrea Minutolo, coordinatore dell’ufficio scientifico dell’associazione. All’incontro sono intervenuti anche Riccardo Piunti, vicepresidente CONOU (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e Anna Stagnoli, Team Product Development di Pramerica SGR.

Le due campagne estive di Legambiente sono state realizzate anche grazie al sostegno dei partner principali CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e Novamont. Goletta Verde, inoltre, si è avvalsa del sostegno dei partner sostenitori Assovetro –  Endless Ocean, Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio e con il contributo di Pramerica SGR (Pramerica Sicav Social 4 Future). Media partner del viaggio estivo lungo mari e laghi italiani è stata La Nuova Ecologia.

«I nostri mari e i nostri laghi continuano a subire continui assalti, primo fra tutti quelli della mancata depurazione – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente -. Le opere necessarie per il completamento della rete fognaria e di depurazione delle acque reflue sono una priorità per dare il via a quella grande opera pubblica di cui non si parla mai in Italia. Non solo per tutelare le acque dall’inquinamento, ma anche per evitare di continuare a sprecare inutilmente soldi pubblici, visto che delle quattro procedure di infrazione aperte dall’Unione Europea a causa della cattiva depurazione del nostro Paese, che coinvolgono 1.122 agglomerati urbani e 32 aree sensibili, due sono già sfociate in condanna e altre potrebbero arrivare presto, creando una cabina di regia unica come già si è iniziato a fare con il commissario di Governo. Smettiamola di sperperare così i soldi dei cittadini, ma investiamo piuttosto queste risorse in opere realmente utili per l’ambiente e l’economia turistica italiana. A queste minacce – conclude Ciafani – si aggiungono quelle dei rifiuti galleggianti e spiaggiati e delle continue illegalità ambientali che sfregiano coste e territori italiani, a partire dall’abusivismo edilizio».

La condanna che è costata all’Italia 25 milioni di euro, e costerà ancora 30 milioni per ogni semestre di ritardo nell’adeguamento della rete di depurazione è del maggio 2018, e coinvolge 74 agglomerati di grandi dimensioni (per l’82% in Sicilia e in Calabria). C’è però anche un’altra condanna che grava sull’Italia ed è relativa, secondo gli ultimi aggiornamenti disponibili, a 14 agglomerati di grandi dimensioni che scaricano in aree sensibili. In fase di ricorso è la terza procedura di infrazione (2014-2059) comminata all’Italia, relativa a oltre 700 agglomerati con dimensioni maggiori di 2000 abitanti equivalenti (a.e.) e 32 aree sensibili e che coinvolge tutte le regioni eccetto il Molise, l’Emilia Romagna e la Provincia autonoma di Bolzano. Ma non finisce qui, una quarta procedura d’infrazione notificata lo scorso anno e ora in fase di parere motivato riguarda 13 regioni con 237 agglomerati con più di 2000 a.e. che scaricano in aree normali e sensibili.

Oltre 13 anni di sversamenti di acque mal depurate negli ecosistemi marini e lacustri  che ci stanno presentando il conto, non solo in termini ambientali.

Il monitoraggio effettuato da Goletta Verde e Goletta dei Laghi prende prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente ma degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta che quest’anno rientra nel progetto di Legambiente Volontari per Natura sulla citizen science. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

“Le foci di fiumi e torrenti, gli scarichi e i piccoli canali sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare e nei laghi – spiega Serena Carpentieri, vice direttrice generale di Legambiente -. Questi punti critici sono ignorati dai controlli ufficiali, etichettati come inquinati per definizione eppure spesso ci troviamo persone a fare il bagno, anche a causa dell’inesistenza di cartelli informativi o di divieto di balneazione.  Anche se con il nostro monitoraggio non  vogliamo rilasciare patenti di balneabilità o sostituirci alle autorità competenti, le situazioni che rileviamo destano molta preoccupazione. Per i casi più gravi, quei “malati cronici” che denunciamo da anni, proseguiremo con le nostre azioni di denuncia,  chiedendo l’applicazione della legge sugli Ecoreati, per risolvere le criticità che ancora minacciano la qualità e la salute dei nostri mari e dei nostri laghi».

Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde

Nel dettaglio, dei 262 punti campionati nelle quindici regioni costiere italiane da Goletta Verde – partita dal Friuli-Venezia Giulia il 23 giugno scorso e che finirà domani in Liguria il suo tour – più del 36% è risultato con valori di inquinanti elevati (di questi il 29% sono stati giudicati risultati Fortemente Inquinati; il 7% Inquinati). Il restante 64% dei campionamenti è risultato entro i limiti di legge. Se è vero che le maggiori criticità sono state riscontrate nelle regioni del Sud, è opportuno evidenziare che i campionamenti effettuati lungo la costa adriatica (dal Friuli-Venezia Giulia alla Puglia) sono stati influenzati dalle condizioni meteorologiche (i campionamenti sono stati fatti in un periodo con assenza di piogge e minori apporti al mare da fiumi, fossi e canali) e dal minor afflusso turistico del periodo di giugno (mese in cui sono stati effettuati i prelievi di Goletta Verde). Infatti, alla fine di luglio le autorità competenti hanno appurato criticità, originate da  perturbazioni e di conseguenza sversamenti lungo le aste fluviali, che hanno portato a numerosi divieti di balneazione lungo alcuni tratti di quella costa.

Al centro del monitoraggio scientifico ci sono come sempre i punti critici e le situazioni sospette segnalati dai cittadini attraverso il servizio Sos Goletta e dai circoli di Legambiente. Il 51% dei campionamenti, 135 su 262 punti, è stato eseguito presso foci di fiumi e torrenti, fossi o canali, risultando inquinato nel 62% dei casi. Il 49% presso spiagge con situazioni sospette invece hanno rilevato cariche batteriche elevate solo nell’8% dei prelievi e delle analisi eseguite.

Acque “abbandonate” e cattiva informazione ai bagnanti – Il 45% dei punti di campionamento scelti da Goletta Verde sono luoghi in cui non esiste alcun controllo ufficiale delle autorità competenti: viene dato per scontato che le foci dei corsi d’acqua debbano essere inquinate e, quindi, non balneabili. La metà di queste “acque abbandonate” è risultata  inquinata per i tecnici di Legambiente.

Inoltre, nel 72% dei casi monitorati da Goletta Verde rispetto ai 131 punti dove la balneazione è vietata (o per divieto temporaneo di balneazione o perchè non monitorata), non c’è nessun cartello che indichi chiaramente il divieto di balneazione; anche se spesso in questi punti si trovano molte persone a fare il bagno, ignari dei rischi per la propria salute.

La legge, inoltre, impone per le zone balneabili, cartelli informativi sulla qualità delle acque. Anche questi restano un miraggio: nel 93% dei casi (130 punti su 140 campionati e “definiti” balneabili dalle autorità competenti) non sono stati avvistati dai tecnici di Legambiente.

Eppure la normativa vigente obbliga le amministrazioni comunali a segnalare in maniera tempestiva, chiara e facilmente accessibile tanto i  cartelli di divieto di balneazione che quelli informativi sulla qualità delle acque.

Il dettaglio delle analisi di Goletta dei Laghi

Da giugno a luglio scorso sono stati seimila i chilometri percorsi dall’equipaggio della Goletta dei Laghi che ha monitorato 19 laghi (Lago di Albano, Bolsena, Bracciano, Canterno, Ceresio, Como, Fogliano, Fondi, Garda, Iseo, Maggiore, Matese, Orta, Piediluco, Sabaudia, Santa Croce, Trasimeno, Varano, Vico)  in 10 regioni diverse.

Un viaggio da nord a sud della penisola durante il quale sono stati presi in esame 83 punti per le analisi microbiologiche. Il 34% di questi è risultato Fortemente Inquinato (21 punti) o Inquinato (7). Degli 83 punti oggetto di analisi, 35 corrispondono a porzioni di laghi definiti balneabili dalle autorità competenti; 44 non risultano campionati; 2 sono aree con divieto temporaneo di balneazione. Dei 35 punti definiti balneabili dalle autorità competenti, 11 sono risultati con cariche batteriche oltre i limiti di legge (di questi 5 giudicati Inquinati e 6 sono Fortemente Inquinati). Dei 44 punti non campionati invece dalle autorità competenti, ben 16 presentavano cariche batteriche elevate (14 giudicati Fortemente Inquinati e 2 Inquinati).

Legambiente, grazie alla Goletta dei Laghi, è riuscita in questi anni ad accendere i riflettori sulla qualità delle acque interne che garantiscono al Paese importanti servizi ecosistemici, quali ad esempio l’acqua dolce, la regolazione climatica e le opportunità di sviluppo economico legate al turismo di settore. La  continua pressione antropica e i cambiamenti climatici stanno mettendo  sempre più a rischio la salute dei laghi e dei fiumi italiani, andando a ledere proprio quegli importanti benefici. Sono sempre più urgenti, dunque, misure che mitighino i rischi e proteggano tutte le acque interne del Paese.

La lotta al marine litter

Tra le battaglie che sono state portate avanti durante l’estate da Goletta Verde e Goletta dei Laghi c’è come sempre la lotta al marine litter, una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici, e in particolare la messa al bando delle plastiche usa e getta, grazie a azioni di citizen science (il coinvolgimento dei cittadini nella raccolta di dati ambientali) riconosciute a livello internazionale.

Tra queste, Goletta Verde porta avanti dal 2014 un monitoraggio scientifico sulla presenza dei rifiuti galleggianti in mare, lungo le tratte percorse dall’imbarcazione ambientalista, che prende in considerazione i rifiuti galleggianti con dimensioni maggiori ai 2,5 centimetri secondo un nuovo protocollo messo a punto durante il progetto MedSea Litter.

Nell’estate 2018, durante 19 giornate di navigazione e 65 ore di osservazione, sono stati monitorati 97 rifiuti ogni chilometro quadrato di mare, con valori più elevati nel mar Ligure e nello Ionio dove la media raggiunge rispettivamente 122 e 180 rifiuti ogni chilometro quadrato di mare. La percentuale di plastica varia dall’85 al 97% a seconda dell’area di mare considerata e il 40% sono usa e getta. Gli oggetti più frequenti sono buste di plastica (18%), packaging (10%) e teli (8%) in plastica. Le bottiglie in plastica si attestano sul 2,5%.

Goletta dei laghi, invece, pone da tempo l’attenzione su un altro fenomeno spesso sottovalutato: indagare la presenza di microplastiche nei bacini lacustri. Grazie alla sinergia con ENEA, anche nel 2019 sono stati eseguiti prelievi in acqua, alla ricerca di questo contaminante emergente. Importante novità di questa edizione è stata la collaborazione con IRSA – CNR, finalizzata all’analisi della plastisfera, ovvero la presenza di microrganismi che si sviluppano proprio sulle microplastiche presenti in acqua. Sono stati 13 i laghi monitorati in 10 regioni, più di 80 ore di navigazione che hanno permesso di prelevare 154 campioni di acqua sia in superficie che lungo la colonna d’acqua fino a 50 metri di profondità e che saranno analizzati in laboratorio nei prossimi mesi. Un monitoraggio scientifico unico in Italia, che può contare  su un’importante sinergia tra volontari e cittadini basata su azioni di divulgazione e citizen science.

L’ufficio stampa di Legambiente: 347.4126421 

 

I RISULTATI del MONITORAGGIO 2019 di GOLETTA VERDE
(analisi eseguite tra il 6 giugno e il 4 agosto 2019)

REGIONECampionamentiRisultati
Totale

punti critici* campionati

in corrispondenza di:InquinatoFortemente InquinatoTotale punti oltre i limiti
focispiagge
Abruzzo853033
Basilicata532213
Calabria2416811213
Campania31151611617
Emilia-Romagna1165000
Friuli Venezia-Giulia954011
Lazio2418621012
Liguria23716044
Marche1275202
Molise330022
Puglia27720235
Sardegna29821145
Sicilia25131241216
Toscana20137279
Veneto1192101
TOTALE ITALIA262135127187593

*questo dato si riferisce a prelievi effettuati in corrispondenza di foci di fiumi, torrenti, canali, fiumare, fossi e situazioni sospette

NOTA – Il giudizio di Goletta Verde viene dato in base ai risultati ottenuti dalle analisi microbiologiche (sono presi come riferimento il D. Lgs. 116/2008 e i valori limite per la balneazione indicati dal Decreto del Ministero della Salute del 31 marzo 2010 nell’all. A):

INQUINATO – Enterococchi intestinali maggiore di 200 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 500 UFC/100ml

FORTEMENTE INQUINATO – Enterococchi intestinali maggiore di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml

Il numero dei campionamenti effettuati per Goletta Verde viene definito in proporzione ai Km di costa di ogni regione con il seguente criterio: 1 punto ogni 15 km di costa, per le regioni che hanno meno di 500 km di costa; 1 punto ogni 30 km di costa, per le regioni che hanno tra 500 e 1000 km di costa; 1 punto ogni 60 km di costa, per le regioni che hanno più di 1000 km di costa.

 I RISULTATI del MONITORAGGIO 2019 di GOLETTA DEI LAGHI
(analisi eseguite dal 30 giugno al 20 Luglio 2019)

REGIONELAGOCampionamenti effettuatiInquinatoFortemente inquinatoTotale punti oltre i limiti
CampaniaMatese4000
LazioAlbano3101
LazioBolsena6314
LazioBracciano4112
LazioCanterno2000
LazioFogliano1011
LazioFondi2000
LazioSabaudia3033
LazioVico2000
LombardiaCeresio3112
LombardiaComo9011
LombardiaIseo7000
Lombardia/

Piemonte

Maggiore10077
Lombardia/

Veneto/

PA Trento

Garda12134
PiemonteOrta2000
PugliaVarano1000
UmbriaPiediluco3000
UmbriaTrasimeno6033
VenetoSanta Croce3000
TOTALE ITALIA8372128


NOTA –
Il giudizio di Goletta dei Laghi viene dato in base ai risultati ottenuti dalle analisi microbiologiche (sono presi come riferimento il D. Lgs. 116/2008 e i valori limite per la balneazione indicati dal Decreto del Ministero della Salute del 31 marzo 2010 nell’all. A):

INQUINATO – Enterococchi intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1.000 UFC/100ml

FORTEMENTE INQUINATO – Enterococchi intestinali maggiore di 1.000 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2.000 UFC/100ml

Il Monitoraggio scientifico

I prelievi e le analisi di Goletta Verde e Goletta dei Laghi vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente grazie a un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, PH, conducibilità / salinità). Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo.

 

Il messaggio dei sostenitori delle campagne estive di Legambiente

CONOU –  Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati
«La collaborazione con Legambiente, in iniziative storiche ma sempre vive ed efficaci come Goletta Verde e Goletta dei Laghi, rappresenta per il CONOU un’occasione per ribadire il proprio impegno per la salvaguardia dei mari e dei laghi, patrimoni naturali troppo spesso messi a rischio o deturpati da comportamenti scorretti – ha dichiarato l’Ing. Riccardo Piunti, Vicepresidente CONOU – Il CONOU, raccogliendo ovunque e comunque l’olio lubrificante usato, per avviarlo poi alla rigenerazione e quindi a un nuovo ciclo di vita, contribuisce da oltre 35 anni a trasformare questo rifiuto pericoloso (in particolare per le acque) in una risorsa per l’ambiente e l’economia del Paese. Dall’inizio della sua attività il Consorzio ha raccolto 6 milioni di tonnellate di olio usato, che avrebbero potuto inquinare, irreparabilmente, una superfice d’acqua pari a due volte il Mar Mediterraneo».

Pramerica SGR (Pramerica Sicav Social 4 Future)
«Sostenere la campagna Goletta Verde, grazie al contributo di una strategia di investimento come Pramerica Sicav Social 4 Future, che devolve parte delle commissioni di gestione a progetti socialmente responsabili, è stata una scelta naturale. La visione di lungo periodo che accompagna le scelte di investimento è la stessa che ci ha portato a identificare Legambiente come il nostro partner naturale nella battaglia a favore dell’ambiente – ha detto Anna Stagnoli, Team Product Development di Pramerica SGR. Attraverso la proposta di soluzioni di investimento sempre più attente agli aspetti ambientali, sociali e di governance, è possibile perseguire importanti obiettivi di responsabilità sociale. Laddove ognuno, attraverso i propri mezzi, può concorrere al benessere collettivo e del pianeta, la finanza può giocare un ruolo attivo proponendo ai clienti soluzioni che prediligono l’investimento in aziende virtuose, accompagnando in questo modo la generazione di valore economico, al perseguimento di obiettivi non strettamente finanziari».

NOVAMONT
«Anche quest’anno Novamont ha sostenuto le attività di ricerca e educazione ambientale di Goletta Verde e Goletta dei Laghi che permettono di acquisire una mole crescente di dati scientifici sulle condizioni ambientali di mari e laghi italiani – sottolinea Andrea Di Stefano, responsabile progetti speciali Novamont – e nello stesso tempo  di sensibilizzare i cittadini sugli stili di vita che permettono la minimizzazione della produzione di rifiuti, la riduzione degli impatti antropici e l’incremento delle raccolte differenziate di qualità».

ASSOVETRO
«L’inquinamento marino da rifiuti – dichiara Ezio Borreani, Direttore di Assovetro – è un problema di priorità ecologica dei nostri tempi e provoca costi ambientali, sociali ed economici ingenti. Per questi motivi la campagna contro il marine litter Endless Ocean 2.0, lanciata in Europa dalla community Friends of Glass e sostenuta in Italia da Assovetro, ha trovato il partner elettivo in Goletta Verde, la navigazione storica di Legambiente, che ogni anno cura il monitoraggio dei mari e delle coste italiane. Anche la scelta di un contenitore può fare la differenza: il vetro, packaging riciclabile al 100% e composto di soli elementi naturali, non danneggia il mare e l’ambiente e garantisce sicurezza alimentare e perfetta conservazione degli alimenti».

RICREA – Consorzio nazionale riciclo e recupero imballaggi acciacio
«Per il secondo anno consecutivo abbiamo scelto di essere partner di Goletta Verde – spiega Roccandrea Iascone, responsabile comunicazione e relazioni esterne del Consorzio RICREA –. Insieme a Legambiente quest’anno abbiamo proposto in alcune tappe di Goletta Verde l’iniziativa “Cuore Mediterraneo” per sensibilizzare bagnanti e diportisti sulle qualità e i valori degli imballaggi in acciaio come barattoli e scatolette e sull’importanza della raccolta differenziata.  Con l’aiuto di un’inviata speciale abbiamo indagato sulle abitudini degli italiani alle prese con la cambusa o il pranzo da portare in spiaggia, suscitando un notevole interesse nei confronti degli imballaggi in acciaio, amici del mare e dell’ambiente in quanto si riciclano al 100% all’infinito».