I soci Legambiente a sostegno delle aree del Vesuvio devastate dagli incendi

Oggi, presso il Parco Nazionale del Vesuvio, la piantumazione dei primi alberi di leccio. Grazie alla campagna soci dell’associazione un aiuto concreto per tutelare questo scrigno di biodiversità: per ogni tessera sostenitore sarà piantato un nuovo albero.

L’impegno attivo dei cittadini a favore del Vesuvio, un luogo tra i più affascinanti e tra i più visitati al mondo, per dare un contributo concreto alla qualità del territorio, per salvaguardare e valorizzare la biodiversità, mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, proteggere il suolo dal dissesto idrogeologico e migliorare la qualità dell’aria e della vivibilità delle aree circostanti.

Legambiente ha scelto quest’anno, infatti, di mettere al centro della propria campagna soci un contributo concreto a favore del territorio del Vesuvio, per risanare la ferita inferta dall’incendio boschivo del 2017 che ha mandato in fumo oltre tremila ettari di grande valore naturalistico. Questa mattina, presso il bosco posto nel lato sud del Palazzo Mediceo di Ottaviano, sede del Parco Nazionale del Vesuvio, sono stati piantati i primi venti alberi di leccio (quercus ilex). Un progetto di forestazione resto possibile grazie al contributo di tutti quelli che nel 2019 hanno scelto di diventare o continuare ad essere soci sostenitori di Legambiente. La seconda parte della piantumazione, che consentirà nel complesso di piantare circa 300 alberi, si svolgerà a partire dal prossimo mese di novembre. Chiunque può ancora contribuire alla piantumazione di un nuovo albero diventando socio sostenitore di Legambiente collegandosi al sito https://www.legambiente.it/soci o presso uno dei circoli dell’associazione diffusi in tutta Italia.

All’evento di questa mattina erano presenti Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree Protette Biodiversità di Legambiente; Agostino Casillo, presidente Parco Nazionale del Vesuvio; Stefano Donati, direttore Parco Nazionale del Vesuvio; Francesca Ferro, direttore Legambiente Campania e il tenente colonnello Antonio Lamberti, comandante Reparto Carabinieri Parco Nazionale del Vesuvio.

«In un Paese con un patrimonio boschivo unico come il nostro è fondamentale raccontare e far conoscere tutte le potenzialità di questo importante alleato nella lotta ai cambiamenti climatici e nella difesa del suolo – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree Protette Biodiversità di Legambiente –. Ma proteggere gli alberi significa anche difendere il territorio e le specie che lo abitano; un impegno è ancora più significativo se pensiamo alle minacce che insistono sul territorio, dal consumo di suolo agli incendi boschivi che purtroppo ancora oggi rischiano di distruggere questo grande scrigno di biodiversità. Per questo abbiamo voluto offrire un contributo concreto, coinvolgendo i cittadini in questa importante opera di difesa del nostro patrimonio, destinando una quota di ogni singola tessera “soci sostenitori” all’acquisto di un albero che pianteremo nel corso del 2019 nelle aree scelte dall’ente Parco»

«Questa mattina, in collaborazione con Legambiente, abbiamo piantato venti meravigliosi lecci nel bosco adiacente il Palazzo Mediceo di Ottaviano, sede del Parco Nazionale del Vesuvio – dichiara Agostino Casillo Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio. È un piccolo passo verso un progetto più ampio di riforestazione del Parco, che mette insieme le azioni di volontariato e progetti più ampi che prevedono interventi mirati sulle aree percorse dal fuoco degli incendi del 2017. Gli studi affidati all’Università di Agraria – continua Casillo – ci stanno fornendo tutte le indicazioni utili per avviare un più complessivo progetto di riforestazione. L’iniziativa di oggi assume anche un valore educativo perché insieme a noi c’era gli alunni delle scuole del territorio».

«Dopo i roghi devastanti del 2017 – spiega Stefano Donati, direttore del Parco Nazionale del Vesuvio – abbiamo evidenze scientifiche che le aree del parco colpite dal fuoco sono vive, resilienti, e si stanno rigenerando. Ma occorre aiutarle in questo processo naturale, evitando il proliferare delle specie aliene e piantumando essenze autoctone, come il leccio, specie adattata a questo microclima e ben resistente agli incendi. Abbiamo già presentato al Ministero ambiente e alla Città metropolitana richieste di finanziamento per 4 progetti di riforestazione, per un totale di 160 ettari in cui ripristineremo la biodiversità boschiva originale del parco. E oggi, con Legambiente, abbiamo fatto un primo passo simbolico».

Un’iniziativa che rinforza le numerose sinergie instaurate negli anni, sia a livello locale sia a livello nazionale, tra Legambiente e il Parco Nazionale del Vesuvio con il coinvolgimento attivo della cittadinanza in iniziative di volontariato, come le campagne Festa dell’Albero o Puliamo il Mondo, o su temi come quello della legalità nelle aree protette, come all’apertura nel luglio 2018 dell’Osservatorio Ambiente e Legalità, che ha sede proprio nella sede dell’Ente parco, residenza medicea simbolo di legalità, trattandosi di un bene sottratto alla camorra e restituito ai cittadini.

La campagna è stata, inoltre, realizzata con la collaborazione del Comitato Parchi per Kyoto, di cui Legambiente è partner insieme a Federparchi-Europarc Italia e Kyoto Club, il cui obiettivo è quello di promuovere interventi di forestazione all’interno di parchi naturali e urbani per compensare le emissioni di CO2. Grazie al Comitato Parchi per Kyoto, in oltre 10 anni sono stati piantati nelle aree protette italiane oltre 91.000 alberi. L’intervento di oggi andrà ad arricchire questo patrimonio verde, migliorando così la qualità dell’habitat e contribuendo a rafforzare la presenza di specie vegetali autoctone.

 

Qui tutte le info: https://www.legambiente.it/soci

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