“Accogliamo con viva soddisfazione la sentenza odierna di assoluzione della Corte d’Appello di Brescia che mette la parola fine alle accuse rivolte a tutte le persone che il 28 aprile 2012 portarono in salvo i primi beagle dall’allevamento lager, successivamente condannato e chiuso per maltrattamento e uccisione di animali”.
Così Antonino Morabito, responsabile fauna, benessere animale e Cites di Legambiente, commenta la sentenza 2155/2019 della Corte d’Appello di Brescia emessa oggi.
Legambiente ha giocato un ruolo molto importante nella vicenda della chiusura dell’allevamento di Green Hill a Montichiari, in provincia di Brescia, dove erano detenuti cani beagle a fini di sperimentazione. Una storia, dalle ricadute internazionali, che risale al 2012. Grazie al lavoro prezioso dei propri legali, l’associazione ha, infatti, fatto emergere le condizioni di illegalità perpetrate a danno degli animali nell’allevamento e offerto una chiara linea di difesa alle persone che hanno agito per fermare gli illeciti e non, come venne contestato, per effettuare un furto.
“La sentenza di oggi – aggiunge Morabito – restituisce serenità agli undici giovani che, coraggiosamente, esponendosi in prima persona, otto anni fa hanno portato alla luce quanto avveniva nei capannoni interrati dietro il filo spinato dei recinti dell’allevamento lager di Montichiari”