Il Tar di Trento sospende la decisione fino al 27 giugno. Una prima buona notizia.
Legambiente: “Una buona notizia per la vita dell’orso Jj4 e per MJ5. In attesa del nuovo pronunciamento del Tar di Trento, si lavori intanto concretamente per una nuova gestione dell’orso e la coesistenza con l’uomo rendendo operativo il Tavolo Tecnico promosso dal MASE con l’attuazione di un piano strategico nazionale per la gestione dell’orso sulle Alpi in coerenza a quanto prevede il PACOBACE”.
“La decisione presa oggi dal Tar di Trento di sospendere l’abbattimento degli orsi Jj4 e di Mj5 rappresenta una prima buona notizia. Il nostro auspicio – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente – è che quanto accaduto in Trentino nei mesi scorsi apra una riflessione importante, accompagnata da interventi concreti non più rimandabili, sul futuro e sul miglioramento della gestione dell’orso bruno sulle Alpi e la coesistenza con l’uomo partendo dal fatto che in natura il rischio zero non esiste.
Quello che serve mettere in campo è un nuovo approccio e metodo unito al rafforzamento del PACOBACE (Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali).
Serve da un lato un nuovo patto tra le istituzioni, gli enti che si occupano di conservazione, in primis le aree protette, e le comunità locali. Dall’altro lato la gestione dell’orso bruno sulle Alpi, insieme a quella degli altri animali selvatici, deve essere affrontata come una questione nazionale di ampio respiro attraverso un piano strategico che abbia un approccio scientifico e persegua l’obiettivo della coesistenza.
A tal riguardo – conclude Nicoletti – auspichiamo che il tavolo tecnico promosso dal MASE, a fine aprile e che ha coinvolto associazioni ambientaliste e animaliste, diventi al più presto operativo con l’attuazione di un piano strategico nazionale per la gestione dell’orso sulle Alpi e coinvolga oltre al Trentino anche le altre Regioni e province autonome in coerenza con quanto prevede il PACOBACE”.
10 azioni per il rafforzamento Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali (PACOBACE)
Legambiente indica nel suo report “Biodiversità a rischio 2023” dieci azioni preventive da mettere in campo:
1) La rimozione delle fonti di cibo di natura antropica e il controllo dell’accesso alle stesse da parte degli animali
2) Le azioni di dissuasione verso gli animali confidenti (deterrenti, barriere fisiche ecc)
3) Più campagne di informazione e sensibilizzazione tra le comunità locali
4) Più attività di monitoraggio dell’orso
5) Una comunicazione trasparente sui casi problematici
6) Il coinvolgimento della comunità locale nella gestione dei conflitti, suddividendo correttamente le responsabilità
7) La revisione e il monitoraggio dei piani di gestione dei conflitti
8) Il coinvolgimento dei tecnici e degli esperti della specie nella gestione delle situazioni critiche e nelle decisioni politiche
9) Il coinvolgimento delle istituzioni, delle aree protette e delle associazioni ambientaliste di tutto il territorio alpino nella governance e nelle strategie per la conservazione dell’Orso e rendere operativo il Tavolo Tecnico promosso dal MASE in coerenza di quanto prevede il PACOBACE
10) Il finanziamento e la realizzazione di corridoi faunistici