Sul podio della gara di mobilità sostenibile promossa da Legambiente anche Reggio Emilia e Pesaro.
Oltre 38mila i cittadini che in 26 Comuni hanno aderito all’11esima edizione del campionato recandosi a lavoro e a scuola in bici o con nuovi mezzi di micromobilità sostenibile. Cresce la circolazione dei mezzi a mobilità elettrica: Palermo, Pesaro e Torino in testa alle città con più spostamenti in e-bike e monopattino
Legambiente: “Insufficienti le risorse destinate a ciclabili urbane nel PNRR. Serve mettere a norma il bike to work e rendere la mobilità sostenibile una sicura ed efficace alternativa all’auto privata”.
Padova maglia rosa dell’undicesima edizione del Giretto d’Italia – bike to work 2021, il campionato nazionale della ciclabilità urbana organizzato da Legambiente con il sostegno del main partner CNH Industrial, di Euromobility e VeloLove, e in collaborazione con 26 amministrazioni comunali aderenti all’iniziativa. A totalizzare il maggior numero di spostamenti sostenibili casa-scuola e casa-lavoro in sella alla bicicletta o a bordo di mezzi alternativi di micromobilità elettrica è stato il capoluogo di provincia veneto, seguito da Reggio Emilia e Pesaro, rispettivamente sul secondo e terzo gradino del podio.
Il conteggio degli spostamenti, causa maltempo in alcune delle città coinvolte, è stato effettuato in diverse date tra il 16 e il 21 settembre (nell’arco di due ore scelte da ciascun Comune nella fascia 6.00-10.00) tramite appositi check-point allestiti nelle immediate vicinanze di aziende pubbliche e private, scuole e università. Da notare, nell’analisi dei dati, come a un monitoraggio effettuato nell’arco di due ore – e non più di quattro come era avvenuto lo scorso anno – sia corrisposta una fisiologica diminuzione del numero complessivo dei passaggi. In totale sono transitati dai varchi a bordo di mezzi sostenibili 38.572 lavoratori o studenti: 35.037 i passaggi di biciclette conteggiati, 3.204 quelli di altri mezzi di micromobilità elettrica.
La classifica delle città per numero assoluto di spostamenti sostenibili vede in testa Padova con 6.856 mezzi conteggiati – tra biciclette, bici a pedalata assistita e monopattini – seguita da Reggio Emilia con 3.658, Pesaro con 3.407, Bolzano con 3.247, Piacenza con 3.183, Trento con 2.456, Palermo con 2.392, Milano con 2.240, Fano con 2.203, Torino con 1.616, Ravenna con 1.494, Modena con 802, Pavia con 790, Ferrara con 689, Bologna con 678, Carpi (MO) con 487, Udine con 454, Chiavari (GE) con 295, Napoli con 282, Jesi (AN) con 244, Genova con 215, poi Carmagnola (TO) con 131, San Mauro Torinese (TO) con 122, Roma con 112, Misano Adriatico (RN) con 57, Lecce con 54.
Guardando, nello specifico, alla circolazione dei mezzi sostenibili a mobilità elettrica, l’edizione 2021 rileva un lieve ma in alcuni casi significativo aumento nel loro utilizzo. Sul podio delle città dove circolano più e-bike e, soprattutto, monopattini, troviamo Palermo, con 1.011 passaggi, Pesaro (301) e Torino (247), seguite da Reggio Emilia (244), Padova (197), Napoli (167), Fano (136), Piacenza (99), Bologna (88), Genova (84), Bolzano (78), Trento (69), Modena (67), Roma (57), Ravenna (41), Carpi (27), Lecce (23), Pavia (14), Carmagnola (11), Udine (9), Chiavari (7), Misano Adriatico (4), San Mauro Torinese (3), Ferrara, Jesi e Milano (0). Il calcolo del numero di mezzi sostenibili circolanti in proporzione ai residenti restituisce una classifica ancora diversa: prima tra le città più virtuose, a sorpresa, troviamo Fano con 3,67 mezzi sostenibili per abitante, seguita da Pesaro (3,55), Padova (3,30), Piacenza (3,08), Bolzano (3,01), Reggio Emilia (2,16) e Trento (2,03).
Considerando, invece, il passaggio delle sole biciclette, Padova è sempre in testa con 6.345 bici, seguita da Reggio Emilia con 3.414, Bolzano con 3.169, Pesaro con 3.106, Piacenza con 3.084, Trento con 2.387, Milano con 2.240, Fano con 2.067, Ravenna con 1.453, Palermo con 1.381, Torino con 1.369, Pavia con 776, Modena con 735, Ferrara con 689, Bologna con 590, Carpi con 460, Udine con 445, Chiavari con 288, Jesi con 227, Genova con 131, Carmagnola con 120, San Mauro Torinese con 119, Napoli con 115, Roma con 55, Misano Adriatico con 53 e Lecce con 31.
Come per l’edizione 2020, segnata dall’emergenza pandemica da Covid-19, anche Giretto d’Italia – bike to work 2021 ha previsto la possibilità di aderire alla competizione tramite “check-point virtuale”, rispondendo cioè a un sondaggio online sul tema dello spostamento casa-lavoro: il 70% dei rispondenti al questionario è risultato lavorare ancora in modalità smart working (di questi il 73% in full time). Un dato che evidenzia come lo smart working nelle aziende italiane – che rappresenta senz’altro un risparmio in termini di spostamenti quotidiani in città – si stia sempre più stabilizzando quale modalità di lavoro comparabile a quella in presenza, e non debba più essere considerato soltanto in un’ottica emergenziale.
Altro aspetto da tenere in considerazione in un raffronto con i trend rilevati nel 2020, osserva Legambiente, riguarda il ricorso all’auto privata che nel 2021 ha visto un incremento notevole, nonostante nei primi mesi dell’emergenza Covid-19 si fosse registrato un maggiore utilizzo dei mezzi sostenibili negli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola.
“Anche quest’anno il Giretto d’Italia ha visto la partecipazione di un numero significativo di lavoratori e studenti che hanno scelto mezzi di mobilità sostenibile per spostarsi in città: tra loro crescono, in particolare, quanti vanno a scuola, in azienda o all’università a bordo di e-bike e monopattini elettrici. Al contempo, nonostante l’incremento nell’uso di mezzi di trasporto sostenibili osservato in piena emergenza pandemica, il ricorso all’auto privata è purtroppo tornato sostanzialmente ai livelli pre-Covid – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Sono tendenze di cui senz’altro tenere conto. Per rendere la mobilità sostenibile una sicura ed efficace alternativa all’auto nel quotidiano, serve in primo luogo investire maggiori risorse in favore della mobilità leggera, per ripensare gli spazi urbani e garantire più percorsi dedicati: in tal senso, riteniamo insufficienti a tenere il passo con le altre città europee i 200 milioni di euro destinati dal PNRR alle ciclabili urbane. In secondo luogo, è fondamentale mettere a norma il bike to work e incentivare la cultura e le politiche aziendali sugli spostamenti sostenibili casa-lavoro e casa-scuola”.
Anche quest’anno il Giretto d’Italia ha visto il sostegno di CNH Industrial, leader globale nel settore dei capital goods che progetta, produce e commercializza macchine per l’agricoltura e movimento terra, camion, veicoli commerciali, autobus e veicoli speciali: il gruppo ha partecipato all’iniziativa con i suoi stabilimenti CNH-i di Brescia (dove sono stati conteggiati 61 passaggi), Bolzano (149), Foggia (215), Torino (202), Suzzara (113), Modena (96), Lecce (21), San Matteo (19), Jesi (17), Piacenza (6), San Mauro Torinese.
“Il Giretto d’Italia è ormai per noi in CNH Industrial una tradizione che si tramanda dal 2015. Tutti i nostri stabilimenti italiani aderiscono all’iniziativa e anno dopo anno vediamo crescere il numero di colleghi che si appassionano a questa competizione sostenibile su due ruote – dichiara Daniela Ropolo, Head of Sustainable Development Initiatives di CNH Industrial – Il Giretto rappresenta un momento di sensibilizzazione e condivisione delle buone pratiche. Infatti, spostarsi in modo sostenibile consente di migliorare notevolmente la qualità della vita, soprattutto nelle aree urbane. La nostra strategia trova coerenza nelle nostre azioni e il Giretto d’Italia è un esempio perfetto di Smart Mobility: la mobilità a misura di cittadino e a basso impatto ambientale”.
Giretto d’Italia – bike to work 2021, che come di consueto si è svolto nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità, ha un valore simbolico, sia per il poco tempo della rilevazione sia perché la diversità delle città in gara in termini di urbanistica, densità abitativa e dinamiche di traffico rende complesse le valutazioni. Legambiente ringrazia tutti i volontari delle varie associazioni che hanno garantito il corretto funzionamento dei check-point.