“Fiumi liberi” sulla Nuova Ecologia di maggio

Al centro del mensile, la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua per fronteggiare la crisi climatica. Inchiesta sulle rinnovabili nelle aree militari; intervista alla band Eugenio in Via di Gioia; focus sull’attesa legge contro gli Pfas e altro ancora. 

Ridare spazio alla natura su 25.000 km di fiumi in Europa. Lo chiede la Strategia per la biodiversità, lo impone il cambio climatico. E in Italia? Per Legambiente e WWF, nel nostro Paese serve ripristinare 1.600 km di corsi d’acqua entro il 2030, coniugando riduzione del rischio idrogeologico e tutela degli ecosistemi. Rimuovere le barriere per riattivare le funzioni naturali dei fiumi e degli spazi alluvionali è il grande tema al centro della storia di copertina della Nuova Ecologia di maggio, dal titolo “Fiumi liberi”: corsi d’acqua che necessitano di essere svincolati da argini di cemento, dighe, captazioni e inquinamento, come raccontano i servizi di Elisa Cozzarini Francesco Dradi.

Interventi di ingegneria basata sulla natura, spiega il mensile di Legambiente, potrebbero facilitare la migrazione di specie in via d’estinzione, proteggere dal rischio inondazioni, garantire un buono stato delle acque superficiali e sotterranee.

Acque libere anche dai veleni, come invocano i cittadini del Veneto, dove da oltre un anno è in corso il processo per inquinamento da Pfas che sta ricostruendo fatti e responsabilità individuali e d’impresa: l’approfondimento di Rosy Battaglia fa il punto sulla situazione tra le province di Vicenza, Padova, Verona e Rovigo, dove queste sostanze perfluoro-alchiliche hanno contaminato una delle falde acquifere più estese d’Europa – più di 200 km quadrati in oltre cento Comuni – e gli abitanti continuano a chiedere a gran voce una legge “Basta Pfas” per un futuro libero dalla chimica.

“Scusa Terra, siamo pronti a cambiare” è il titolo dell’intervista rilasciata a Giulia Assogna dal frontman degli Eugenio in Via di Gioia: la band torinese, che in occasione dell’uscita dell’ultimo singolo Terra ha radunato in piazza San Carlo 150 persone per realizzare la scritta dedicata al Pianeta “Ti amo ancora”, mette in musica la speranza di un mondo più sostenibile da costruire insieme attraverso azioni concrete e la giusta dose di ironia. Un invito al ritorno a una relazione sana con il nostro Pianeta, spiega Eugenio Cesaro alla Nuova Ecologia, che implica la disposizione al cambiamento di ciascuno di noi.

“Il fronte delle rinnovabili si allarga”: l’inchiesta firmata da Rocco Bellantone racconta l’occasione offerta dall’articolo 20 del decreto Energia che dichiara aeroporti, poligoni, caserme e superfici del demanio militare aree idonee a ospitare impianti di energia pulita. Un’opportunità da non perdere per recuperare spazi spesso dismessi e valicare zone fino a ieri impenetrabili, in un’Italia dove la conversione rinnovabile nelle aree militari è una pratica meno diffusa che nel resto d’Europa.

E ancora, Fabio Dessì e Tiziana Francesca Vaccaro conducono i lettori della Nuova Ecologia alla scoperta delle “Vite in apnea” al centro di Sindrome Italia: la storia delle nostre badanti, la graphic novel firmata dalla stessa Vaccaro, autrice e attrice teatrale, insieme a Elena Mistrello. Un racconto in fumetto della malattia che colpisce le donne dell’Est al loro rientro a casa dopo anni spesi a prendersi cura delle persone fragili nel nostro Paese. Chi sono queste donne invisibili che arrivano da Ucraina, Romania, Polonia, Moldavia? Cosa si lasciano alle spalle e cosa chiedono al futuro? Una lettura necessaria, di cui il mensile di Legambiente offre un’anteprima.