“La notizia della morte dei due cuccioli di orso bruno marsicano, in Abruzzo, trovati senza vita nel bacino artificiale di Colle Rotondo a Scanno, in Abruzzo, rappresenta un fatto grave e duro colpo per la tutela e la conservazione di questa specie a rischio. Ancora una volta due orsi muoiono in una vasca artificiale, la storia si ripete come già successo nel 2010 e 2018 in altre zone d’Abruzzo. La tutela della popolazione di orso bruno marsicano è una responsabilità collettiva a partire dai soggetti firmatari del Patom, il Piano d’azione per la tutela dell’orso bruno marsicano. Per questo, in attesa che la Procura di Sulmona, che ha aperto un’indagine sulla morte dei due cuccioli, faccia i dovuti accertamenti, chiediamo che si acceleri l’attuazione delle misure previste del Patom e il censimento e la messa in sicurezza di vasche e bacini. Inoltre, si verifichi chi e come, in questo caso, ha agito nella giusta o sbagliata direzione. Oggi più che mai è urgente interrogarsi sui limiti e le l’opportunità delle azioni messe in campo e, al contempo, procedere con le attività previste dal Patom e verificare al tempo stesso se le tecniche costruttive, i materiali utilizzati per la realizzazione e le misure di gestione dei bacini e le vasche di accumulo per l’acqua sono opportuni e garantiscono vie di fuga adeguate nel caso di cadute accidentali di specie protette. Al MASE, alle Regioni e ai Comuni chiediamo di non lasciare sole le aree protette e chi si adopera nella tutela e conservazione dell’orso, perché come abbiamo detto è una responsabilità collettiva e in questa partita è opportuno anche stanziare maggiori risorse”, questo il commento di Stefano Raimondi, responsabile nazionale biodiversità di Legambiente.