Allevamenti, urgenti etichette chiare

Le informazioni sul benessere degli animali nelle etichette sono confusive e facilmente fuorvianti. Le Associazioni scrivono a Ministra  Bellanova per far valere i diritti dei consumatori.

 CIWF, ENPA,Greenpeace e Legambiente, a seguito della puntata di ‘Indovina chi viene a cena’, andata in onda ieri sera su Rai 3, chiedono alla Ministra di avviare il dialogo con le associazioni che rappresentano la società civile: i diritti dei consumatori siano tenuti in considerazione.

Ieri sera il programma di Sabrina Giannini Indovina chi viene a cena, ha mostrato quanto sia urgente regolamentare il modo in cui vengono fornite le informazioni sulle etichette dei prodotti di origine animale. Le informazioni sul benessere degli animali, infatti, oggi sono troppo varie, confusive e facilmente fuorvianti.

Per questo CIWF, ENPA, Greenpeace e Legambiente chiedono alla Ministra Bellanova di avviare il dialogo anche con le associazioni della società civile, che finora sono state escluse dalla discussione sul nuovo progetto di etichettatura volontaria nazionale.

Il solo modo per definire chiaramente il potenziale di benessere degli animali è indicare il metodo con cui sono stati allevati, vale a dire indicare se sono stati allevati al chiuso e in quali condizioni ambientali, se in gabbia, legati, o anche all’aperto.
Il progetto avviato dal Ministero guidato dalla Bellanova – in collaborazione con il Ministero della Salute – per l’etichettatura della carne suina, a oggi non tiene affatto in considerazione questi aspetti, livellando pericolosamente verso il basso il grado di benessere dei suini italiani e con esso anche la qualità dei prodotti dell’industria suinicola italiana. Basti pensare che suini che possono arrivare a pesare anche 200 kg potranno essere allevati in uno spazio di 1,1mq, quando il rispetto dei criteri minimi di legge prevede 1mq di spazio. Questo significa che con uno 0,1mq di spazio aggiuntivo, si potrebbe  utilizzare in etichetta la dicitura  “benessere animale” per prodotti che arrivano da allevamenti intensivi. Un inganno per i cittadini.

Nonostante le richieste di incontro, la Ministra Bellanova non ha ancora aperto il dialogo su un aspetto cruciale e di grandissimo interesse per milioni di cittadini e per tutti quegli allevatori che si impegnano per una reale sostenibilità dei loro allevamenti. Inoltre, da un lato la Ministra dice di avere a cuore il futuro del Made in Italy, dall’altra appoggia e finanzia solo ulteriori intensificazioni dei sistemi di allevamento senza valorizzare e dimenticando completamente gli allevatori virtuosi. Questo escludendo totalmente dal dibattito tutti quei cittadini che hanno a cuore, ancora di più in questo momento, il benessere degli animali, dell’ambiente e della propria salute.

Ci auguriamo che ora la Ministra Bellanova voglia aprire un nuovo capitolo per dare, citando sue parole, ‘lievito al futuro’, fornendo ai cittadini la possibilità di fare acquisti consapevoli basati su corrette informazioni. Noi siamo aperti e disponibili al dialogo”, concludono le associazioni.