Il ruolo delle rinnovabili e delle Regioni nel raggiungimento degli obiettivi climatici.
Per contrastare la crisi climatica ed energetica e il rincaro delle bollette, per accelerare la transizione ecologica e centrare gli obiettivi di decarbonizzazione indicati dall’Europa, l’Italia dovrebbe puntare su rinnovabili, efficienza, autoproduzione, reti elettriche e accumuli. Un’opportunità di crescita ed innovazione in ogni settore.
Eppure il nostro paese è in forte ritardo sugli obiettivi di sviluppo delle rinnovabili da raggiungere al 2030 e fissati dal Decreto Aree Idonee recante la “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”.
Il nostro report Scacco matto alle rinnovabili 2025 offre un’analisi puntuale sui ritardi dell’Italia, sui blocchi alle rinnovabili e sulla questione aree idonee a cui abbiamo dedicato l’Osservatorio Aree Idonee e Regioni , al fine di di seguire e sollecitare le Regioni verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili al 2030.
Mappa interattiva dell’Osservatorio Aree idonee e regioni
Italia in ritardo, ecco i numeri
Nonostante i risultati parziali e positivi di questi ultimi anni – con 17.717 MW di rinnovabili installati dal 2021 al 2024 con una media annuale di 4.429 MW l’anno – l’Italia rischia di non rispettare l’obiettivo degli 80.001 MW di nuova potenza da installare entro il 2030 e di raggiugere questo obiettivo nel 2038, impiegando 8 anni in più. Ad oggi la Penisola con 17.717 MW ha, infatti, raggiunto appena il 22% dell’obiettivo 2030, mancano all’appello 62.284 MW da realizzare nei prossimi sei anni, pari a 10.380,6 MW all’anno, ma la strada da percorre è tutta in salita, sia a livello nazionale sia a livello regionale e comunale, anche a causa di decreti e leggi sbagliate, ritardi, ostacoli burocratici e opposizioni locali.
Un ritardo inaccettabile se si considera l’accelerazione della crisi climatica nella Penisola (2.098 eventi meteo estremi dal 2015 a oggi, di cui 753 allagamenti e 522 danni da raffiche di vento e trombe d’aria, 1137 i comuni colpiti) e le mancate occasioni di sviluppo, anche in termini occupazionali, per i territori.
All’interno del report troverete anche la situazione aggiornata delle storie dei blocchi alle rinnovabili in Italia che raccontiamo dal 2022, e che sono salite a 92. Nel 2024 ne abbiamo censite 31 che hanno al centro impianti eolici, fotovoltaici e agrivoltaici, segnati da ostacoli che arrivano da Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sovrintendenze, Regioni, Comuni, comitati di cittadini e associazioni datoriali. Nella pubblicazione non mancano anche le buone notizie con gli esempi di buone pratiche andate a buon fine e le nostre proposte al Governo.
Per approfondire:
>> leggi il nostro comunicato stampa
>> Scarica il report Scacco matto alle rinnovabili 2025