Il punto della situazione sulla fauna selvatica in Italia e il ruolo fondamentale delle tecnologie digitali e non invasive per conoscere e pianificare le azioni per la salvaguardia delle specie a rischio, nel contrasto a bracconaggio, roghi e smog.
La biodiversità del nostro pianeta sta affrontando una crisi senza precedenti. Sono oltre 8.400 le specie di fauna e flora selvatiche in pericolo di estinzione, mentre quasi 30.000 in più sono ritenute in pericolo o vulnerabili e oltre un milione di specie sono minacciate di estinzione secondo la IUCN (Uniome mondiale per la conservazione delle natura). Aumentano i rischi per l’impatto dei cambiamenti climatici sulla perdita di biodiversità e alcuni fattori indotti dalla crisi climatica, come ad esempio la riduzione e la disponibilità di acqua, influiscono sulla vita delle piante e degli animali. Gli ecosistemi sono sempre più fragili perché sollecitati dalle condizioni climatiche e, le specie animali e vegetali che ospitano, si adattano con fatica alla velocità con cui mutano le condizioni di habitat sempre più degradati dall’avanzare della desertificazione, dall’aumento degli incendi boschivi e delle fitopatologie.
Innovazioni tecnologiche e digitali
Le innovazioni tecnologiche e digitali, e il loro utilizzo massivo e a larga scala, sono state fondamentali per conoscere, monitorare e gestire la conservazione della biodiversità a livello globale,
hanno contribuito a superare il digital divide ed oggi conosciamo meglio e monitoriamo di più i comportamenti di specie animali e vegetali. Dall’utilizzo di app e droni alla stampa 3D, solo per citarne alcuni, sono tanti gli strumenti tecnologici e i progetti in azione lungo la Penisola che danno concretezza a questo sodalizio sempre più importante.
Nel report “Natura selvatica a rischio in Italia” citiamo in particolare otto esperienze pilota tutte avviate in Italia, alcune anche grazie ai progetti cofinanziati dal Programma LIFE dell’UE, e che stanno raggiungendo primi importanti risultati: dall’app marine ranger con cui oltre 3mila utenti hanno segnalato 723 delfini nel Mediterraneo ai droni sentinelle per monitorare i tratti di costa dove nidifica la tartaruga Caretta caretta all’impiego della stampa 3D per ripristinare le barriere coralline come accadde in Sardegna.
Le tecnologie digitali e non invasive sono oggi un ausilio fondamentale per conoscere e pianificare le azioni per la salvaguardia delle specie a rischio, ma da sole non possono risolvere tutti i problemi. Servono scelte serie e coerenti da parte dei legislatori e decisori politici, italiani ed europei, che mettano davvero al centro la tutela della natura. Purtroppo oggi tanti i provvedimenti parlamentari o governativi, gli orientamenti della Commissione Europea e gli atti di comuni, province autonome e regioni, stanno riportando indietro la tutela delle specie a rischio di 50 anni come se la stessa Convenzione di Washington non fosse mai stata firmata, allontanando il Paese dagli obiettivi al 2030 della Strategia Europea per la Biodiversità. Quando le specie selvatiche iniziano a ripopolare aree dalle quali erano scomparse da decenni e dove sono presenti attività che ne possono ricevere dei danni, cominciano a nascereproblemi di convivenza. In particolare quando si tratta di grandi carnivori (orsi e lupi), che in tante aree di ri-colonizzazione sono percepiti in maniera ingiustificata solo come una minaccia, bisogna avere una grande consapevolezza dei possibili conflitti, anche sociali, e ricercare la più ampia condivisione delle migliori scelte gestionali da attuare rifuggendo da banalizzazioni o approcci semplicistici alimentati dalle fakenews.
per saperne di più >> scarica il report
il nostro comunicato stampa
World Wildlife Day – Giornata mondiale della fauna selvatica
Il valore inestimabile della natura selvatica viene celebrato il 3 marzo di ogni anno in occasione del World Wildlife Day – WWD- proclamato nel 2013 dall’Assemblea generale dell’ONU per ricordare la ricorrenza della firma della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES) avvenuta nel 1973 a Washington ed emendata a Bonn nel 1979.
Il tema del WWD scelto per il 2024 “connettere le persone e il Pianeta: esplorare le innovazioni digitali nella conservazione della natura selvatica” sottolinea il ruolo prezioso di tecnologia e innovazione nella salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi naturali.