Torna la festa dei piccoli comuni, nodi fondamentali per rilanciare il sistema Paese. Necessario valorizzare le connessioni territoriali e superare il digital divide.
Oggi alle 18 diretta facebook su Legambiente e su Nuova Ecologia: “Riconnettiamo il paese: i nodi e le sfide”.
#VolerBeneAllItalia #riconnettiamoilpaese
Durante la pandemia e il lockdown di questi mesi, quattro quinti della popolazione dei piccoli comuni hanno dovuto fare i conti una connessione faticosa e frammentata e ora sono quelli che, per esempio, più rischiano in termini di svantaggio formativo. Secondo i dati elaborati per Legambiente dal Centro Studi Caire, tra i piccoli comuni, dove la domanda è servita solo al 17,4% a fronte di una media del Paese del 66,9%, il divario digitale è pesante.
Per questo, “riconnettiamo il Paese” è lo slogan, quest’anno, di Voler Bene all’Italia, la festa dei piccoli comuni promossa da Legambiente, con Uncem e Symbola e un vasto comitato, e che dal 2004 si celebra il 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica.
Oggi più che mai, dopo la lunga emergenza provocata dal coronavirus, Voler Bene all’Italia interpreta l’urgenza di un percorso comune di rinascita, che vede le comunità e i territori ancora più decisivi per la ripartenza del nostro Paese, e la Festa della Repubblica rappresenta una grande occasione di coesione per stare affianco ai piccoli comuni.
Offrire ai sindaci dei piccoli Comuni e ai territori che rappresentano l’attenzione necessaria, celebrando al tempo stesso l’unità nazionale, è dunque l’obiettivo di questa campagna che, con la partnership di Open Fiber, sarà realizzata nel rispetto delle disposizioni di sicurezza previste per eventuali eventi territoriali ma, soprattutto, trasformando il ponte che va dal 31 maggio al 2 giugno in una grande piazza virtuale accompagnata da una campagna social.
Le iniziative si inaugurano oggi con un appuntamento online in collaborazione con Uncem: una diretta facebook dalle ore 18.00 alle 19.30 sulla pagina di Legambiente e su quella della Nuova Ecologia, dal titolo “Riconnettiamo il paese: i nodi e le sfide”. Lo stesso messaggio contenuto nell’appello, sottoscritto ad oggi da oltre 100 piccoli comuni, che il comitato promotore di Voler Bene all’Italia ha inviato al presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, per evidenziare le pericolose disuguaglianze e fratture sociali che il digital divide comporta.
“Vogliamo segnalare con forza – dichiara Vanessa Pallucchi, vice presidente di Legambiente – quanto oggi sia ancora più importante valorizzare le connessioni e le interdipendenze tra centri urbani e territori e rompere l’isolamento reale e culturale in cui i piccoli comuni sono stati lasciati da troppi anni di politiche disattente, ma soprattutto quanto sia urgente creare le condizioni per completare il piano per la banda ultralarga, che oggi abbiamo visto essere una condizione per l’esercizio della cittadinanza e l’accesso ai servizi. È necessario realizzare questa infrastruttura leggera in tempi certi, incentivare lo smart working specialmente per chi risiede nei borghi, defiscalizzare servizi e attività economiche di qualità, così come dare immediata attuazione a tutti quei dispositivi normativi, come la legge Salva Borghi approvata alla fine del 2017 all’ultimo Collegato ambientale, che possono mettere questi luoghi in condizione di competere e di potere esprimere il loro potenziale”.
L’obiettivo auspicabile secondo Legambiente è di arrivare alla copertura del territorio utilizzando la nuova stagione europea di programmazione per sostenere i progetti di sviluppo locale dei piccoli comuni, associati per esercitare la loro potestà di intervento nella “programmazione in materia di sviluppo socio economico” come stabilisce l’articolo 13 della Legge 158/2017.
La pandemia – si legge nell’appello rivolto a Giuseppe Conte – ha posto all’attenzione di tutti la necessità di ripensare l’organizzazione e la fruizione dei territori e in questo anche il ruolo che i piccoli Comuni hanno nella tenuta delle comunità, nella qualità della vita e delle produzioni e ponendoli come strategici nel percorso di rilancio dell’intero sistema Paese. Per fare questo è necessaria una grande opera di riconnessione del Paese, nel ricomporre l’originario policentrismo e l’armonico modello di urbanità. Al centro delle infrastrutture per la ripartenza dell’economia dovrà necessariamente esserci la connessione veloce come diritto di cittadinanza che colmi in tempi certi lo scarto del digital divide, ancora oggi oltre 3.900 Comuni sono sprovvisti di linea dati veloce, e che 1.200 Comuni non ricevono un segnale adeguato e stabile per la telefonia mobile e che 5 milioni di italiani non ricevono adeguatamente il servizio televisivo. Questa è una precondizione perché i territori e le comunità possano essere protagoniste della rinascita del Paese. La pandemia ha messo in evidenza quanto la connessione fra persone e organizzazioni dipenda anche da infrastrutture tecnologiche particolarmente strategiche per la scuola, il lavoro, i servizi.
L’appuntamento successivo alla diretta Facebook di questa sera è domenica 31 maggio. Sempre in diretta web, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, saranno raccontate e premiate con il Premio Voler Bene all’Italia diverse storie di piccoli comuni che hanno reagito alla pandemia trovando soluzioni innovative per mantenere vive le connessioni, fra scuole e studenti, fra città e territorio, fra persone e servizi.