Maladepurazione, scarichi abusivi, inquinamento e crisi climatica restano la principale minaccia per mare e laghi italiani e per la loro biodiversità. Il bilancio di Legambiente con le sue campagne Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023.
Oltre i limiti di legge il 32% dei campioni di acque marine e lacustri monitorate in 18 regioni. Foci dei fiumi, canali, corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago i punti più critici.
Preoccupa lo stato di salute del mare italiano con un punto oltre i limiti di legge ogni 78 km di costa.
Legambiente: “Fondamentale invertire la rotta con tre azioni. Il Governo Meloni nomini il nuovo commissario per la depurazione, si completino gli interventi sulla rete impiantisca prevedendo più risorse. Si istituiscano più aree marine protette entro il 2030 a partire da quelle ancora in stallo come quella della Costa di Maratea, del Conero e del Piceno. Sul fronte energetico, il Paese punti anche sull’eolico offshore sbloccando i progetti in attesa da anni della valutazione statale”.
Focus: eolico offshore, la mappa dei 72 progetti in attesa di valutazione
Good news: avvistati da Goletta Verde mamma capodoglio e cucciolo a largo di Lecce>> video
Maladepurazione, scarichi abusivi, inquinamento e crisi climatica restano la principale minaccia per mare e laghi italiani e per la biodiversità. Su un totale di 387 campioni prelevati nelle acque marine e lacustri della Penisola, ben il 32% (124 su 387), è risultato oltre il limite di legge. Tra i punti più critici: foci dei fiumi, canali, corsi d’acqua che sfociano a mare o nel lago. Preoccupa, in particolare, lo stato di salute del mare italiano con un punto oltre i limiti di legge ogni 78 km di costa, e poi la scarsa informazione relativa alle zone dove vige il divieto di balneazione. Un mare magnum che, insieme ai laghi, si trova a fare i conti anche con la crisi climatica: dall’aumento della temperatura delle acque superficiali alle ondate di siccità all’arrivo di specie aliene come il granchio blu, e poi l’aumento degli eventi meteo estremi che colpiscono soprattutto i comuni costieri, 712 quelli che si sono verificati dal 2010 a giugno 2023 in 240 aree costiere, 186 le vittime. È quanto emerge in sintesi dal bilancio complessivo tracciato da Legambiente con Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023, le due campagne itineranti dell’associazione ambientalista che da giugno ad inizio agosto hanno fatto tappa in 18 regioni e 40 laghi della Penisola.
Le due campagne, giunte rispettivamente alla 37esima e 18esima edizione e realizzate con le partnership principali di CONOU, Novamont, ANEV, Renexia e la media partnership di Nuova Ecologia, hanno visto in azione più di 200 volontari dei regionali e circoli di Legambiente su tutto il territorio impegnati nel prelevare i campioni d’acqua sottoposti poi ad analisi microbiologiche. Indagata, come di consueto, la concentrazione nelle acque di parametri di tipo microbiologico, quali Enterococchi intestinali ed Escherichia coli: sono stati considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010); “fortemente inquinati” quelli in cui almeno uno dei parametri supera per più del doppio il valore normativo. Le analisi di Legambiente non vanno a sostituire o invalidare i campionamenti effettuati dalle autorità competenti, ma vogliono stimolare da parte loro la soluzione all’origine del problema della depurazione nel nostro Paese, per prevenire i problemi di qualità delle acque.
Proposte Legambiente: tre le proposte che lancia oggi l’associazione ambientalista all’Esecutivo e che hanno al centro i temi chiave delle due campagne: lotta alla maladepurazione, tutela della biodiversità, sviluppo dell’eolico offshore. Sul fronte maladepurazione, per Legambiente è fondamentale che il Governo Meloni nomini il nuovo commissario per la depurazione per dare continuità rispetto a quanto fatto dal precedente commissario, si completino gli interventi sulla rete impiantisca prevedendo più risorse. Ad oggi pesano sull’Italia quattro procedure di infrazione per la mancata conformità alla Direttiva Acque Reflue (91/271/CEE); l’ultima (2017/2181) è ancora in fase di istruttoria, le prime tre sono già sfociate in sentenza di condanna e in particolare la prima, risalente al 2004, è giunta fino alla sanzione pecuniare. Dal punto di vista economico, il nostro Paese l’Italia ha già pagato sanzioni pecuniarie per oltre 142 milioni di euro.
Sul fronte tutela biodiversità, si acceleri il passo nella istituzione di nuove aree protette per raggiungere gli obiettivi della Strategia della UE sulla biodiversità che propone il 30% di territorio e di mare protetto entro il 2030: ci sono inspiegabilmente in stallo da anni decine di Parchi e di Aree marine protette come quella della Costa di Maratea, in Basilicata, o quelle della Costa del Monte Conero e della Costa del Piceno, nelle Marche. Ad oggi la copertura nazionale di superficie protetta, al netto delle sovrapposizioni tra aree naturali protette e siti natura 2000, è pari all’11,2% ed è ancora insufficiente a proteggere adeguatamente la biodiversità che nel contesto euromediterraneo registra l’81% degli ecosistemi ancora a rischio. Sul fronte dell’eolico off-shore, Legambiente chiede che si accelerino le procedure autorizzative dei 72 progetti ancora in attesa di valutazione statale. I progetti sono principalmente situati lungo le coste di Sicilia, Sardegna e Puglia, seguite da Lazio, Calabria, Emilia-Romagna e Molise.
I risultati delle due campagne e le proposte sono stati presentati questa mattina a Roma in conferenza stampa presso la sede nazionale di Legambiente. La conferenza, moderata da Francesca Cugnata, coordinatrice ufficio campagne Legambiente, ha visto la partecipazione di: Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente, Simone Togni, presidente dell’ANEV, Giuseppe Scopa, responsabile ufficio stampa Renexia, Riccardo Piunti, presidente del CONOU, Andrea Di Stefano, responsabile progetti speciali di Novamont.
“La maladepurazione – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente – resta un’emergenza cronica del nostro Paese e, oltre a minacciare mare, laghi e biodiversità, costerà centinaia di milioni di euro nei prossimi anni, a causa del pagamento di multe che l’Europa non ci condonerà. Per questo è fondamentale che il Governo Meloni lavori ad un piano nazionale per la depurazione nominando al più presto il nuovo commissario per la depurazione che oggi manca ancora all’appello. Occorre completare i lavori della rete impiantisca e prevedere più risorse, perché i fondi specifici previsti dal PNRR pari ai 600 milioni non sono sufficienti, come ha sottolineato anche la Commissione Europea. È ora di accelerare il passo con interventi concreti e politiche climatiche lungimiranti. L’Italia non può permettersi di restare indietro, ce lo impone anche la crisi climatica che sta avanzando ad un ritmo preoccupante e su cui ancora una volta l’Esecutivo fatica a dare risposte concrete a partire dal piano di adattamento al clima che deve essere ancora approvato e dalla creazione di un hub europeo, non del gas, ma delle rinnovabili che potrebbe trovare in Italia un modello a cui guardare, fondato in primis sullo sviluppo del fotovoltaico e dell’eolico, a terra e a mare”.
L’Italia, sottolinea Legambiente, sino ad oggi ha incontrato serie difficoltà nell’adempiere i propri obblighi ai sensi della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. ll tasso di conformità in Italia è pari al 56%, al di sotto della media UE del 76%. Gli scarichi di acque reflue urbane contribuiscono in modo significativo a una qualità dell’acqua non buona nel 45,8% dei corpi idrici superficiali (tra fiumi, laghi, transizione e costieri).
MARE, Bilancio di Goletta Verde 2023: Su 262 punti campionati da Goletta Verde lungo la costa italiana, il 36% è oltre i limiti di legge: il 30% è stato giudicato “Fortemente inquinato”, mentre il 6% ha ricevuto un giudizio di “Inquinato”. In particolare, il 49% dei prelievi è avvenuto alle foci e il 51% a mare. Numeri che si traducono in un punto oltre i limiti di legge ogni 78 km di costa. Preoccupa anche la scarsa informazione ai bagnanti che accedono alle coste. Solo nel 15% dei punti visitati dai volontari di Goletta verde è stato visto il cartello informativo sulla qualità delle acque obbligatorio per legge da molti anni ormai. Nel 73% delle foci analizzate non era presente nessun cartello che indicasse la criticità del punto ed il conseguente divieto di balneazione.
LAGHI, Bilancio Goletta dei laghi 2023: Su 125 punti campionati da Goletta dei laghi in 40 laghi, il 23% dei campioni è risultato oltre i limiti di legge (29 su 125). Anche in questo caso i prelievi sono stati fatti nel 48% dei casi (60 su 125) presso le foci di canali e corsi d’acqua sfocianti nelle acque lacustri e il 52% dei prelievi è stato eseguito a lago. Il 33% dei prelievi presso canali e corsi d’acqua è risultata oltre i limiti di legge contro il 14% dei prelievi effettuati nel lago.
Focus eolico off-shore, mappa progetti in stallo: Legambiente con Goletta Verde ha anche fatto il punto sui ritardi e i blocchi dell’eolico off-shore in Italia sintetizzandoli in una mappa. Nella Penisola sono 72 i progetti presentati al MASE per un totale di oltre 50 GW e 150 richieste di connessioni a Terna: numeri importanti, che testimoniano l’interesse che c’è nel Paese nello spingere su questa tecnologia. Alcuni di questi progetti sono stati presentati più di dieci anni fa, con tecnologie a volte diventate obsolete che richiederebbero delle varianti al progetto, e che altri sussistono su aree molto vicine fra loro, quindi non tutti i 50 GW potranno essere effettivamente approvati e realizzati.
“L’energia dal vento, a terra e in mare, – commenta Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente – gioca un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, contribuendo alla lotta contro l’emergenza climatica, alla riduzione dei costi in bolletta per famiglie e imprese e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Per questo anche quest’anno a bordo di Goletta verde abbiamo raccontato le potenzialità di queste fonti pulite denunciandone al tempo stesso i tanti ritardi e blocchi. Il Paese abbia il coraggio di investire sull’eolico off-shore che porterebbe benefici ai territori, permettendo di fare a meno di rigassificatori, gasdotti e nuove centrali a gas”.
Progetti e partner. Anche quest’anno a bordo delle Golette hanno viaggiato diversi progetti con al centro il tema della tutela della biodiversità. Su Goletta Verde, i progetti Life Delfi e Life Elife insieme a diverse iniziative, attività di dolphin watching e laboratori didattici dedicati ai cetacei e pensati per sensibilizzare pescatori, amministrazioni e cittadini sugli strumenti da mettere in campo per conservare la biodiversità marina. A proposito di cetacei, Goletta Verde quest’anno ha avvistato una mamma capodoglio con un suo cucciolo a largo di Lecce. L’avvistamento è stato segnalato anche sull’app Marine Ranger del progetto LIFE DELFI pensata per monitorare la presenza dei cetacei nel Mediterraneo. A bordo di Goletta dei Laghi 2023, il progetto LIFE Blue Lakes per la prevenzione e riduzione dell’inquinamento da microplastiche. Obiettivo sensibilizzare la cittadinanza sul tema e promuovere il Manifesto dei laghi per coinvolgere le amministrazioni locali nella salvaguardia di questi preziosi ecosistemi.
Dichiarazioni partner
Partner principali comuni sia a Goletta Verde che a Goletta dei Laghi, anche nel 2023, sono stati CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Ad affiancare Goletta Verde quali partner principali, anche ANEV, associazione che riunisce 101 aziende e oltre 5mila soggetti operanti nel settore eolico, e Renexia, società che opera a livello internazionale in sviluppo, realizzazione e gestione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare nel settore eolico offshore.
“L’acqua è l’elemento essenziale per tutti gli ecosistemi, costituisce l’habitat per la gran parte delle specie animali e vegetali e ha anche una funzione di mitigazione sul clima. Proteggere le acque dei mari e dei laghi da inquinamento e contaminazioni è importantissimo, non solo per la tutela della biodiversità ma per la nostra stessa salute. Per questo, da anni siamo vicino ai volontari della Goletta di Legambiente; ma soprattutto per questo ogni giorno, con il supporto della nostra filiera, ci impegniamo per evitare che un rifiuto pericoloso come l’olio lubrificante usato possa andare disperso lungo le coste e nel mare. E non ci fermiamo qui. Oltre a raccogliere tutto l’olio usato, ne rigeneriamo oltre il 98%, ricavandone nuova materia prima. Un modello circolare virtuoso, che ci posiziona come l’eccellenza d’Europa e produce benefici per l’ambiente e l’economia – dichiara Riccardo Piunti, Presidente del CONOU. In 39 anni di attività, il Consorzio si è sempre battuto affinché neanche una goccia d’olio usato finisse in mare e ha raccolto ben 6,7 milioni di tonnellate di olio usato, 6 milioni delle quali avviate alla rigenerazione, per produrre nuovi lubrificanti con un risparmio complessivo sulle importazioni di petrolio del Paese di circa 3 miliardi di euro”.
“Sin dalla sua fondazione Novamont è impegnata nella ricerca di modelli di sviluppo innovativi in grado di ripristinare la salute degli ecosistemi, preservando e aumentando la qualità di vita delle persone e delle comunità. Sosteniamo con orgoglio il viaggio delle Golette di Legambiente attraverso i mari e i laghi del nostro Paese, un’occasione preziosa per monitorare lo stato di salute del nostro patrimonio marino e lacustre e per analizzare e studiare come coniugare sviluppo e rigenerazione, per garantire la vita di oceani, mari, laghi e corsi d’acqua, senza i quali la nostra sopravvivenza come specie non è affatto certa”, ha dichiarato Andrea Di Stefano, responsabile comunicazione esterna di Novamont SpA
“Il cambiamento climatico come previsto dagli scienziati sta producendo i suoi effetti negativi sul Pianeta, sui mari e sugli oceani” ha dichiarato Simone Togni, Presidente dell’ANEV “È necessario un intervento più incisivo da parte di tutti i Paesi e anche del Governo italiano, in particolare per l’eolico che ancora vede resistenze rispetto al suo pieno sviluppo. In particolare, l’ultima bozza di Decreto sulle “aree idonee” è poco soddisfacente e discrimina gli impianti eolici a terra rispetto ad altre fonti, viene prevista una fascia di rispetto di 3 km tra impianti e aree vincolate, con il rischio di ostacolare l’individuazione delle “aree idonee” stesse. Mentre per l’eolico offshore, manca ancora il “Piano per gli spazi marittimi”, finalizzato a individuare delle “aree idonee” anche in mare. A questo proposito, occorre ricordare che come Stato membro dell’UE dobbiamo applicare nel nostro Paese la Direttiva europea 2014/89 che istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo nell’intento di promuovere la crescita sostenibile delle economie marittime, lo sviluppo sostenibile delle zone marine e l’uso sostenibile delle risorse marine. Nella stesura di tale piano, gli Stati membri sono tenuti a prendere in considerazione le pertinenti interazioni delle attività e degli usi, tra cui sono inclusi anche gli impianti e le infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel pacchetto sulle infrazioni di aprile 2023 è incluso un parere motivato inviato all’Italia proprio per la mancata elaborazione del predetto piano. Dal momento della notifica l’Italia aveva due mesi per metterlo a punto, ma ad oggi non si hanno notizie concrete in merito. L’Italia ha intrapreso, almeno sulla carta, la strada della decarbonizzazione, la recente bozza del PNIEC indica un importante obiettivo per l’eolico, ma gli strumenti per raggiungerlo continuano ad essere insufficienti, basti pensare che ancora non abbiamo i decreti di sostegno per le Fonti Energetiche Rinnovabili tradizionali (FER X) e innovative (FER “) attesi da anni”.
“Le tappe di Goletta Verde si confermano un momento decisivo di confronto con i cittadini per comprendere che la strada verso la transizione energetica passa anche da un nuovo rapporto con il nostro mare e dalle opportunità offerte dalla nuova tecnologia flottante per l’eolico offshore – commenta Riccardo Toto, Direttore Generale di Renexia – Siamo sempre più convinti che gli obiettivi di decarbonizzazione possano e debbano essere ancorati ad uno sviluppo sostenibile anche dal punto di vista economico e sociale. Ma è indispensabile mantenere aperto il confronto con i decisori politici, coltivare un dialogo franco e aperto con le comunità e affidarsi a rigorose campagne scientifiche perché questo innovativo modello di sviluppo prenda il largo nel Mediterraneo.”