Allarmati i dati presentati da Ispra sulla crescita del consumo di suolo in Italia. Legambiente” Fermare il consumo di suolo fa parte degli impegni assunti con l’Europa nel PNRR, non siamo sulla buona strada.”
I dati presentati oggi da ISPRA sulla crescita del consumo di suolo in Italia sono più che allarmanti: per Legambiente l’aumento nel 2021, se da un lato può essere almeno in parte letto come un ‘rimbalzo’ legato alla ripartenza dei cantieri dopo la battuta d’arresto del lockdown, dall’altro lato mette in guardia rispetto ad un meccanismo di crescita dell’espansione urbana e infrastrutturale che appare del tutto indifferente alle tante leggi ‘contro il consumo di suolo’ approvate da gran parte delle regioni italiane, mettendo allo stesso tempo in luce, in modo sempre più evidente, la drammatica carenza di una legge quadro nazionale, ormai arenata dopo un decennio di inconcludenti discussioni parlamentari. A rendere ancora più problematico il dato di continua crescita ingovernata del consumo di suolo, c’è anche la prospettiva legata all’impiego dei fondi europei.
“Il rischio è che le risorse del PNRR e i connessi investimenti infrastrutturali finiscano con il contribuire ad una bolla espansiva del consumo di suolo, e questo sarebbe per il nostro Paese un fallimento di cui rendere conto, visto che ci siamo impegnati ad adottare e attuare, tra le riforme previste dal Piano Nazionale, anche quella relativa alla riduzione del consumo di suolo” – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – “Nel panorama europeo il tema del suolo è sempre più attenzionato: da un lato ci sono le crisi internazionali degli approvvigionamenti che, insieme alla siccità, mettono in chiaro che non possiamo più sprecare terreni agricoli, e dall’altro le grandi strategie europee, tra cui la nuova strategia tematica e l’imminente nuova direttiva europea sulla protezione del suolo, che fissano sfide e obiettivi sempre più ambiziosi. L’Italia in quanto Paese maggiormente beneficiato dai fondi europei davvero non può permettersi il lusso di arrivare impreparata alle scadenze del Green Deal, la lotta al consumo di suolo deve essere tra le priorità di chi oggi si candida a governare il Paese. Inoltre sarà fondamentale lavorare per orientare il mondo dell’edilizia verso l’efficientamento energetico degli edifici per contrastare il consumo di suolo correggendo in corsa lo strumento del 110% e privilegiando gli interventi più performanti sotto il punto di vista energetico”.