In un libro racconta le sue conquiste del 1980 al 2020. Festeggiamo insieme online con due webinar oggi e il 20 maggio alle 21.30.
Il 20 maggio del 1980 si costituisce formalmente la Lega per l’Ambiente dell’Arci. È il battesimo di un’associazione con un progetto ambizioso: promuovere un’idea di ambientalismo che tenga insieme natura e società; che non trascuri le battaglie storiche dell’ecologismo considerando il contesto socio culturale dei territori; che si caratterizzi per la diffusa presenza territoriale. Già nell’atto costitutivo è evidente la vocazione a un’analisi della realtà fondata su solide basi scientifiche, monitoraggi e raccolte dati, per sostenere le proprie battaglie.
Così comincia la Cronologia della storia di Legambiente. Un’avventura che compie 40 anni e che l’associazione festeggia con un libro dedicato alle sue conquiste, dal titolo La nostra Italia, a cura di Enrico Fontana, in collaborazione con Luisa Calderaro, Fabio Dessì e Francesco Loiacono. Attraverso il caleidoscopio dei contributi di 80 dirigenti dell’associazione e di 28 interviste a compagni di viaggio – tra cui l’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, Maurizio Costanzo, la presidente del Kyoto Club Catia Bastioli, il cantante rock Piero Pelù, Don Luigi Ciotti e Maurizio Landini – emergono le attività di un’associazione visionaria e pragmatica. Le sue scelte, a volte spiazzanti, sono raccontate secondo un Vocabolario del cambiamento che va da Abusivismo a Volontariato, passando per Animali, Beni comuni e culturali, Citizen science, Clima ed energia, Economia circolare, Legalità, Mobilità, Nucleare, Plastica, Scuola, Suolo, Vertenze: 33 voci per rileggere i suoi primi quarant’anni e guardare al futuro.
“Le associazioni di cittadini, come la nostra – scrive il presidente Stefano Ciafani nella sua introduzione – contribuiscono a scrivere pagine importanti nella storia dell’umanità e non meritano le accuse infondate di leader politici internazionali: “Gli incendi in Amazzonia sono colpa delle ong”, e nazionali: “Le ong sono i taxi del mare” o “amici degli scafisti”, né quelle di noti giornalisti: “In piena emergenza Coronavirus dove sono le ong?”. Dedicano il loro impegno all’assistenza delle persone più fragili, alla tutela della salute, dei beni culturali, dell’ambiente, degli animali o a qualsiasi altra attività no profit. Fanno un lavoro incessante, spesso silenzioso che non merita questa macchina del fango. Leggere libri come questo è un esercizio che aiuta a comprendere il rispetto che si deve ai 6 milioni di volontari del nostro Paese”.
Legambiente ha saputo farsi sentire, dando voce ai temi ambientali declinati come parte di un’idea generale di miglioramento sociale nel segno di un nuovo umanesimo. Fedele al motto ecologista “pensare globalmente, agire localmente” è cresciuta fondando la sua azione sulla presenza capillare di centinaia di circoli territoriali e su grandi campagne di informazione e sensibilizzazione, dalla Goletta Verde al Treno Verde.
Ha eseguito monitoraggi scientifici sull’inquinamento prima delle istituzioni. Ha organizzato manifestazioni popolari, come quella oceanica dei 200mila a Roma 15 giorni dopo l’incidente di Chernobyl. Ha chiesto nel 1990 al governo di contribuire a “fermare la febbre del Pianeta” quando solo gli scienziati parlavano di crisi climatica. Ha mobilitato ogni anno centinaia di migliaia di persone con “Puliamo il mondo”. Ha combattuto l’industria inquinante per sostituirla con gli impianti dell’economia circolare, della chimica verde e della rivoluzione energetica. Ha lavorato per la sostenibilità nelle politiche urbane e promosso l’innovazione dei piccoli comuni con “Voler bene all’Italia”. Ha unito il messaggio della musica con quello della tutela ambientale e della solidarietà grazie a Festambiente. Ha contribuito a salvare vite umane e opere d’arte dopo alluvioni o terremoti. Ha stretto alleanze con magistratura e forze di polizia per combattere le ecomafie e la criminalità ambientale e con la parte più coraggiosa del mondo agricolo per fermare gli ogm. Ha contestato per prima scelte dannose come l’energia nucleare, l’usa e getta in plastica, l’eccesso di fitofarmaci, il consumo di suolo e i sussidi alle fonti fossili. Ha denunciato pagine oscure di storia italiana, come la Terra dei fuochi o le “navi dei veleni” affondate nel Mediterraneo.
Successi e mobilitazioni saranno al centro di due webinar, questa sera e il 20 maggio alle 21.30, per festeggiare insieme i 40 anni dell’associazione in diretta sui siti internet e sulle pagine Facebook di Legambiente e La Nuova Ecologia. La cronologia e la storia in pillole di Legambiente sono sul sito https://www.legambiente.it/40anni/ dove sono raccolti anche foto, post e tweet del museo virtuale di #legambiente40. In occasione del compleanno dei 40 anni, chi sosterrà la campagna Tartalove con una donazione minima di 5 euro riceverà in cambio il pdf dell’ebook “La nostra Italia” scaricabile dal sito di Legambiente.