Fattore Biometano

Tutti i benefici per il clima e l’agricoltura con il biometano prodotto in modo sostenibile. 

In un momento in cui il clima cambia e le risorse si fanno più scarse, abbiamo bisogno di soluzioni concrete, sostenibili e vicine ai territori.
Il biometano è una di queste: un’energia rinnovabile prodotta dagli scarti agricoli e sottoprodotti agroindustriali, che aiuta a ridurre le emissioni inquinanti, moltiplicando i benefici per il clima e l’agricoltura valorizzando i prodotti della filiera della biodigestione anaerobica.

Scopri perché il biometano è una risorsa chiave per il nostro futuro.

 

Il Biometano fatto bene

Per un biometano sostenibile, integrato e utile al territorio

Il biometano è spesso considerato solo una fonte alternativa di energia. Ma questa visione è riduttiva e rischia di farci perdere di vista il suo vero potenziale. Con la campagna “Fattore Biometano”, vogliamo fare chiarezza e aiutare cittadini e amministratori a comprendere in profondità di cosa si tratta, attraverso un’informazione scientifica, accessibile e rigorosa, che da sempre caratterizza l’impegno dell’associazione.

Gli impianti “fatti bene”, come quelli promossi dalla campagna, non si limitano a produrre energia. Diventano uno strumento concreto per affrontare in modo adeguato problemi ambientali urgenti, come lo smaltimento degli scarti agricoli e delle deiezioni animali evitando in tal modo tutte le problematiche connesse con i processi di inquinamento di aria acqua e suolo.

Si contribuisce così alla lotta contro i cambiamenti climatici grazie all’abbattimento delle emissioni climalteranti e si migliora la qualità dei suoli, arricchendoli di sostanza organica preziosa per la loro fertilità.

Questa tecnologia ha un altro grande punto di forza: in ragione della sua adattabilità alle dimensioni dell’azienda agricola e alla flessibilità di utilizzo di biomasse e sottoprodotti presenti sul territorio, favorisce l’instaurarsi di sinergie locali tra i principali attori della filiera. Il coinvolgimento degli agricoltori e degli allevatori in questo processo rappresenta dunque un punto cruciale per il futuro dell’intero settore poiché sia l’immissione in rete dell’energia o del biometano prodotto, sia l’impiego del digestato risultante del processo, offrono alle imprese agricole una possibilità concreta di riduzione dei costi e di diversificazione del proprio reddito, migliorando la propria sostenibilità economica.

Attraverso “Fattore Biometano”, vogliamo diffondere una nuova consapevolezza: il biometano agricolo è una risorsa preziosa, non solo se è prodotto nel rispetto dell’ambiente, ma anche se è parte integrante di una visione più ampia di sviluppo territoriale, che renda protagoniste le persone, le competenze, e comunità nel contrasto alla crisi climatica ed alla desertificazione dei suoli.

Sfatiamo le fake news sul biometano!

Gli impianti di biogas e biometano inquinano

FALSO. I processi di digestione anaerobica, non solo non inquinano, ma riducono del 90% le emissioni di CO2, metano, azoto e ammoniaca rispetto all’abituale stoccaggio di effluenti zootecnici in vasche aperte. Gli impianti di digestione anaerobica aiutano ad abbattere le polveri sottili, di cui l’ammoniaca è precursore.

La produzione di biogas produce puzze

FALSO. La lavorazione della materia prima, svolgendosi al coperto in vasche di stoccaggio e digestori, non emette odori sgradevoli. Il digestato ottenuto, sia liquido che solido, ha un potenziale odorigeno di molto inferiore ai liquami e letami da cui viene ricavato. Il processo per produrlo abbatte infatti di oltre il 90% le sostanze responsabili della “puzze” che sono proprie della materia non trattata.

Gli impianti di biometano usano mais e altre colture nobili

FALSO. In Italia, nel 2025, non è possibile alimentare un impianto di biometano con colture dedicate di primo raccolto come previsto dalla Legge di Stabilità 2019.  Gli impianti di “biometano fatto bene” utilizzano deiezioni di animali da allevamento, scarti della produzione agro-industriale e prodotti agricoli provenienti dai secondi raccolti (cioè raccolti aggiuntivi che nulla tolgono all’alimentazione umana e degli animali).

Gli impianti di digestione producono batteri, in particolare quelli che provocano botulismo e tetano

FALSO. Tutti gli studi scientifici mostrano che la digestione anaerobica non incrementa la flora batterica rispetto al refluo non trattato. La letteratura scientifica è ampiamente concorde nel ritenere che il processo di digestione anaerobica abbatte il contenuto della maggior parte dei batteri nocivi per l’uomo.

Il digestato inquina le falde

FALSO. Il digestato è un fertilizzante organico ottenuto mediante un processo naturale, lo stesso che avviene nello stomaco dei bovini. La sua qualità lo rende una valida alternativa ai prodotti chimici sui campi. Il digestato preserva la falda anche sotto un altro aspetto: il trattamento di digestione anaerobica elimina quelle sostanze – ammoniaca, nitrati – che in concentrazione eccessiva sono nocive per le falde acquifere.

Tutti gli impianti di biometano producono emissioni fuggitive

FALSO. Le emissioni fuggitive sono dispersioni involontarie di gas che possono provenire dagli impianti, a causa di errori o di usura fisiologica. Esistono numerosi accorgimenti per prevenire e contrastare questo fenomeno, sia dal punto di vista della tecnica costruttiva (per esempio realizzando stoccaggi coperti del digestato con recupero del biogas residuo), sia in fase manutentiva e di controllo (mediante termocamere all’infrarosso, nasi elettronici, rilevatori di perdite). Chi produce “biometano fatto bene” può dunque ridurre notevolmente le emissioni fuggitive. Vero è che si tratta al momento di pratiche volontarie, e sarebbe perciò auspicabile che gli impianti fossero premiati non in relazione alla quantità di biometano prodotto ma per come lo producono, cioè in base all’effettiva riduzione di emissioni di gas serra. Ricordiamo in ogni caso che un digestore anaerobico, oltre a ridurre le emissioni di metano normalmente prodotte dagli effluenti, evita un equivalente volume di metano fossile non estratto.

Gli impianti di biometano sono poco sostenibili perché producono poca energia in rapporto a quella che consumano

FALSO. La produzione di energia rinnovabile è in primo luogo necessaria per ridurre le emissioni di gas climalteranti, sostituendo e integrando la produzione di energia da fonti fossili. Infatti, la sostenibilità di un impianto di biometano si misura esclusivamente secondo la sua capacità di ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera.
Sotto questo profilo, un impianto di “biometano fatto bene” è provatamente carbon negative, elimina cioè più carbonio di quanto ne crei, perché:

  1. utilizza per la maggior parte effluenti zootecnici, sottoprodotti e colture di secondo raccolto (ovvero prodotte in un momento dell’anno in cui il terreno sarebbe rimasto incolto);
  2. consente il sequestro di carbonio organico nel suolo mediante il digestato;
  3. produce un flusso di CO2 di origine biologica tecnicamente molto più facile da sequestrare di quanto non si cerchi di fare con altre iniziative.

 

Le attività della campagna

Partecipazione

Previste tappe in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Sicilia con incontri pubblici informativi il cui obiettivo sarà fare chiarezza circa  le caratteristiche di un impianto fatto bene da un punto di vista tecnologico, impatto economico, impatto sociale e potenzialità da un punto di vista agricolo e agronomico. Nella convinzione che conoscenza e partecipazione siano di fondamentale importanza per comprendere quali benefici l’impianto può dare alla comunità e come questo si possa integrare nel territori, considerando, in particolare, i benefici per le future generazioni.

Sensibilizzazione

In quest’ottica, un altro aspetto centrale della campagna sarà l’educazione e la sensibilizzazione rivolta agli alunni e le alunne delle scuole primarie e secondarie di primo grado.

UnFakeNews

Con Fattore Biometano vogliamo contrastare le fake news, i pregiudizi e la disinformazione che spesso emergono nel dibattito che riguarda la tecnologia della digestione anaerobica della materia organica per la produzione di biogas e biometano. 

Attività scientifica

Prevediamo inoltre la realizzazione di un report nazionale con schede di approfondimento dedicate alle regioni focus del progetto, che porrà l’attenzione sulle potenzialità di produzione di biometano agricolo in Italia, con uno spazio dedicato ai progetti ed alle esperienze più virtuose.  

 

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Fattore Biometano è una campagna realizzata in collaborazione con