UNI e Legambiente pubblicano la nuova Prassi di riferimento
UNI e Legambiente pubblicano la nuova Prassi di riferimento
Poche spiagge libere, troppe quelle soggette a erosione e inquinamento. Serve una legge di riordino. Ecco la situazione e i cambiamenti delle aree costiere italiane.
Spiagge, sempre meno libere, troppe non balneabili e a rischio erosione: la situazione e i cambiamenti delle aree costiere italiane nel nuovo rapporto di Legambiente.
Rifiuti a ogni passo. Monitorate da Legambiente 43 spiagge in 13 regioni: in media 654 rifiuti ogni cento metri, l’80% è plastica. Pesano sul bilancio sconfortante incuria e maleducazione.
Dai contenitori per bevande e alimenti ai guanti e alle mascherine usa e getta, l’80% dei rifiuti rinvenuti è di plastica. Sul bilancio pesano anche l’incuria dei fumatori, l’abbandono di materiale da costruzione e la cattiva depurazione. La top ten degli oggetti ritrovati in 13 regioni.
Ripulito dai rifiuti il litorale di Staranzano (Go) grazie all’impegno di cinquanta volontari in azione insieme al rocker.
Viaggio lungo le coste del Belpaese: erosione e cambiamenti climatici sono i nuovi grandi nemici da combattere.
Viaggio lungo la Penisola per fotografare la situazione e i cambiamenti in corso nelle aree costiere italiane. Ecco il report “Spiagge 2019” di Legambiente con dati e storie sulle spiagge libere e sul mondo delle concessioni balneari tra esempi virtuosi e diritti negati. Nella Penisola la percentuale di spiaggia libera
“Regalo di Natale al comparto balneare. Così non si risolve il problema e si continua a concedere concessioni senza controlli e a canoni bassissimi a fronte di guadagni rilevanti”. In Italia oltre il 60% delle coste sabbiose occupato da stabilimenti balneari. 52.619 le concessioni demaniali marittime in continuo aumento: 19,2 milioni
Una distesa interminabile di stabilimenti balneari occupa oltre il 60% delle spiagge italiane. Arenili di “Serie B” per chi cerca una spiaggia libera, gratuita, accessibile.