Il Campionato urbano della ciclabilità, una sfida tra città a colpi di pedali.
Non solo limite di velocità ma anche rigenerazione urbana per città più vivibili: presentato in Parlamento il disegno di legge promosso dal cartello di associazioni #citta30subito.
Grande assente nel Ddl Salvini la moderazione della velocità, principale causa della gravità delle collisioni stradali. Le Associazioni della Piattaforma #Città30subito: per fermare davvero la strage stradale bisogna moderare la velocità e promuovere la mobilità attiva e sostenibili, non disincentivarla.
Perché l’Italia deve accelerare sull’elettrico superando i freni della politica e i luoghi comuni. Su Unfakenews le cinque bufale sulla mobilità elettrica. E poi l’inchiesta sui fiumi da liberare e sull’impatto del tessile europeo di seconda mano in Africa, lo studio sulle quattro specie che dominano il Mediterraneo, il viaggio con il
Legambiente a Mobilitars insieme ad altre associazioni per presenare la proposta di legge per le Città 30 in Italia: per un nuovo modello di mobilità sostenibile e sicurezza stradale.
Sta crescendo la voglia di riprendersi la strada, di relazioni di vicinato, di condividere servizi di mobilità, di liberalizzare le piazze dopo una lunga stagione di privatizzazione degli spazi pubblici che in funzione dell’automobile ha ridisegnato centri storici, quartieri, città, aree metropolitane.
Appuntamento il 4 aprile 2023 dalle ore 10.00 alle 14.00 a Bologna, a Palazzo Malvezzi – Sala Consiglio, Via Zamboni n. 22 – con “I cantieri delle ciclovie. Lo stato dell’arte e le potenzialità del sistema nazionale delle ciclovie turistiche”.
Legambiente: “La vera urgenza da affrontare in un decreto-legge è la partenza di quei cantieri per la transizione ecologica necessari per permettere ai cittadini e alle merci di muoversi in Calabria e Sicilia come in un paese civile”.
Trasporto pubblico insufficiente e carenza di alternative adeguate: le città più ritardo sono Avellino, Palermo, Prato, Perugia, Catania e Napoli. Ecco il bilancio della campagna itinerante Clean Cities 2023.
Ambientalisti: “un cambio di rotta sbagliato per il clima, il lavoro e la competitività industriale”.