Giornata mondiale della fauna selvatica: Legambiente fa il punto sulla tutela della biodiversità nella nostra penisola e realizza un focus su sette specie simbolo delle attività di conservazione della natura nelle aree protette più antiche d’Italia.
Giornata mondiale della fauna selvatica: Legambiente fa il punto sulla tutela della biodiversità nella nostra penisola e realizza un focus su sette specie simbolo delle attività di conservazione della natura nelle aree protette più antiche d’Italia.
Stambecco, aquila reale, orso bruno marsicano, lupo, camoscio appenninico, gatto selvatico e scarpetta di Venere i magnifici sette al centro del dossier e tra le specie simbolo dei due parchi più antichi della Penisola, quello del Gran Paradiso e D’Abruzzo, Lazio e Molise.
Ormai inadeguata la normativa che tutela la fauna selvatica in Italia. Protegge solo l’1,1% di tutte le specie animali presenti nel nostro territorio. Allarmante la piaga del bracconaggio che viaggia a una media di 250 illeciti al mese.
30ennale Legge quadro n. 157/1992 sulla protezione della fauna selvatica e il prelievo venatorio. Il bilancio di Legambiente: pro e contro di una normativa superata da pandemie e crisi di biodiversità. Tutela solo l’1,1% di tutte le specie presenti sul territorio e non regolamenta la coesistenza tra le tante attività
“Il via libera definitivo arrivato oggi dalla Camera alla proposta di legge che prevede l’inserimento nella Costituzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – rappresenta una bellissima e storica notizia per il nostro Paese. Stiamo parlando di un tema cruciale
Dalla tutela della trota mediterranea, al monitoraggio del fenicottero rosa del Parco nazionale del Gran Sasso, al censimento delle zone umide delle isole del Mediterraneo: ecco la mappa delle 15 best practices tracciata da Legambiente.
Alla scoperta di realtà capaci di produrre energia e benefici sociali e di offrire una soluzione al caro bollette. Inchiesta sulla sperimentazione animale e sul conflitto tra etica ed esigenze scientifiche.
Dal 2 al 6 febbraio organizziamo appuntamenti lungo la penisola per farvi conoscere e apprezzare le zone umide: i pozzi di assorbimento del carbonio più efficaci sulla Terra. Vi aspettiamo per escursioni guidate, convegni, azioni di volontariato, birdwatching.
Dopo 30 anni l’Area marina protetta “Capo Rizzuto” non è ancora lo strumento di gestione condiviso per la biodiversità marina e costiera e per lo sviluppo sostenibile locale.
Transumanza, infrastrutture verdi, economia circolare, comunità energetiche e green communities: la sfida della sostenibilità degli Appennini per contrastare la crisi climatica, il declino economico e lo spopolamento.