Ogni giorno nuovi esemplari di Caretta caretta vengono ricoverati nei nostri centri di recupero ma molti altri muoiono a causa delle attività umane. Irma è stata curata e ora è di nuovo libera tra le onde. Vuoi seguire il suo viaggio?
Ogni giorno nuovi esemplari di Caretta caretta vengono ricoverati nei nostri centri di recupero ma molti altri muoiono a causa delle attività umane. Irma è stata curata e ora è di nuovo libera tra le onde. Vuoi seguire il suo viaggio?
Il video diffuso dalla coalizione End the Cage Age documenta animali sofferenti in gabbie sovraffollate.
A Cabras è stata liberata Rughetta, un esemplare di circa 20 anni dopo essere stata curata presso il Centro di recupero del Sinis.
A tu per tu con i tartawatchers. Parla Isa Tonso che da anni è impegnata nella salvaguardia delle tartarughe marine e coordina i Tartawatchers dell’arcipelago toscano. Ecco cosa ci ha raccontato.
Anche quest’anno le coste italiane hanno registrato un numero elevato di nidi della tartaruga Caretta caretta, la specie più diffusa nel Mediterraneo.
Purtroppo nessun uovo vitale è stato rinvenuto nel nido di tartaruga Caretta caretta a Levanto. Il monitoraggio del nido ha coinvolto per oltre due mesi un gruppo di esperti tra cui i volontari di Legambiente.
Ogni estate migliaia di tartarughe raggiungono le coste sabbiose in cui scaveranno una buca per deporre le loro uova. La scelta della spiaggia non è facile, in quanto questa deve possedere delle caratteristiche ben precise: deve essere ampia e con sabbia morbida ma soprattutto al riparo dai predatori. C’è un’altra caratteristica
Una delle minacce che colpisce le popolazioni di tartaruga marina è rappresentata dal disturbo antropico nei siti di nidificazione. Una storia emozionante arriva dall’isola dell’Elba dove è stato rinvenuto un nido tra i lettini di uno stabilimento balneare, nonostante ciò si sono schiuse 70 delle 80 uova di tartaruga, con
Le tartarughe marine sono dei rettili perfettamente adattati alla vita marina, grazie ad esempio alla presenza di “zampe” trasformate in pinne. Ci sono sette specie diverse a livello globale, tutte classificate come in pericolo o in pericolo critico dall’IUCN. Ciò è dovuto principalmente alla cattura accidentale, al disturbo antropico nei
La coalizione END THE CAGE AGE mostra l’inacettabile sofferenza delle galline ovaiole in gabbia e rinnova l’appello al prossimo governo affinchè sostenga il divieto delle gabbie in tutti gli allevamenti.