I numeri delle Forze dell’Ordine del “Rapporto Ecomafia 2022” e l’analisi dei dati satellitari EFFIS dal 2008 al 2021: nel 2021 devastati dalle fiamme ben 159.437 ettari di superfici boscate e non (+ 154,8% rispetto al 2020). In 14 anni andati in fumo 723.924 ettari, un’area grande quasi quanto l’intera regione Umbria.
Il 2021 si è chiuso con un dato davvero impressionante: 159.437 ettari di superfici boscatee non devastati dalle fiamme, il 154,8% in più di quelli inceneriti nel 2020 (un dato sicuramente sottostimato, visto che il sistema di monitoraggio europeo prende in considerazione solo gli incendi che hanno interessato una superficie non inferiore ai 30 ettari). Si tratta di roghi spesso di natura dolosa e criminale, appiccati per fini speculativi, o per ripicche tra privati o verso la pubblica amministrazione.
E quest’anno è già segnato dalle immagini delle fiamme che hanno distrutto migliaia di ettari, dal Friuli alla Toscana, dai parchi urbani di Roma ai boschi della Sicilia. I dati degli interventi effettuati dai Vigili del fuoco per incendi boschivi e vegetazione in genere parlano chiaro: dal 15 giugno al 21 luglio sono stati 32.921, 4.040 in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Il tutto aggravato dalla crisi climatica, il caldo torrido e l’emergenza siccità.
Il nuovo report di Legambiente “Italia in fumo” offre un quadro purtroppo triste della situazione. Nello studio un’ anticipazione dei dati Ecomafia 2022 (numeri e storie degli incendi dolosi e le regioni più colpite nel 2021) e un’analisi del patrimonio boschivo e non perso a causa degli incendi dal 2008 al 2021. E anche questo dato è poco rassicurante: negli ultimi 14 anni. in fumo 723.924 ettari, un’area grande quasi quanto l’intera regione Umbria.
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