L’appello di Legambiente, Anci, Associazione Borghi Autentici d’Italia e Uncem affinchè si attui la legge sui piccoli comuni.
Lo scorso anno in autunno, precisamente il 6 ottobre, è stata approvata all’unanimità la legge 158/2017, nota come legge Salva Borghi, che prevede misure a sostegno dello sviluppo e della valorizzazione dei piccoli comuni. Una legge ancora ferma all’iter burocratico di attuazione.
Per questo Legambiente, ANCI, UNCEM e Associazione Borghi Autentici d’Italia hanno lanciato un appello al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte affinché venga sollecitata l’approvazione dei decreti attuativi e stanziate maggiori risorse per i borghi sotto i 5mila abitanti, rendendo così concreto il percorso di innovazione progettuale di cui questi territori hanno bisogno.
L’appello, sinora sottoscritto da oltre 200 sindaci, evidenzia inoltre l’importanza di prevedere anche più risorse da destinare ai piccoli comuni a partire da questa legge di bilancio, incardinando le risorse non spese negli anni precedenti e già stanziate, perché i 160 milioni di euro previsti fino al 2023 dalla legge sono al momento ancora bloccati (fin quando non verranno emanati i decreti attuativi) e palesemente insufficienti.
I piccoli borghi sono il 72% dei comuni d’Italia, la loro superficie copre il 55% del territorio nazionale e vi risiede il 17% della popolazione italiana (in media ci sono 64 abitanti per km). Roccaforti di identità e sapere, custodi del nostro patrimonio storico-artistico, naturale ed enogastronomico, sono anche luoghi di sperimentazione delle buone pratiche più innovative in fatto di energia, economia verde e riciclo dei rifiuti, laboratori di accoglienza e inclusione sociale. L’approvazione della legge 158/2017 sui piccoli borghi, approvata all’unanimità nel 2017, è stata accolta ben accolta dai borghi e dalle tante associazioni che da anni chiedevano un provvedimento che si occupasse dei piccoli comuni d’Italia. La legge in questione prevede fino al 2023 un fondo di 160 milioni per lo sviluppo strutturale, economico e sociale a favore dei piccoli centri e che abbraccia diversi ambiti. Un provvedimento che offre uno strumento di indirizzo della legge strategico a lungo atteso, ma che deve essere accompagno da azioni fondamentali a partire dall’emanazione dei decreti attuativi previsti dalla legge e dall’attuazione in via preferenziale delle infrastrutture di banda ultralarga anche nelle cosiddette zone a fallimento di mercato. |