Lo scorso anno mi arriva un messaggio con su scritto “Ti va di salpare con Goletta questa estate?” un semplice messaggio su whatsapp, che in quel momento non ho apprezzato quanto avrei dovuto.
Il viaggio di Goletta Verde è unico e speciale. Per i volontari e le volontarie della Legambiente è una missione, che da oltre trent’anni, senza sosta, si rinnova, per difendere il mare dall’inquinamento e dalle illegalità, dalle trivelle e dalla plastica, dagli impatti devastanti dei mutamenti climatici. In ogni approdo si svolgono tante attività, incontri, laboratori e mobilitazioni che mettono al centro il mare e la bellezza, la transizione energetica e la biodiversità. Navigando lungo le coste italiane si incontrano l’entusiasmo e le vertenze dei tanti circoli territoriali dell’associazione.
La Goletta Verde è un’occasione e allo stesso tempo una necessità. Un’occasione perché se è vero che la transizione ecologica passa per i territori, si ha la possibilità di incontrare tutte quelle realtà che si stanno impegnando ad attuarla nella loro terra. Una necessità perchè organizzare azioni per contrastare la crisi climatica fa sempre più parte delle nostre vite. La Goletta ci aiuta a rispondere alla domanda “ma qual è il mondo che vogliamo domani?”: un pianeta che riesca a coniugare la sostenibilità ambientale con i diritti di chi lo abita. La sfida è di ripensare le nostre vite in relazione all’emergenza climatica, immaginare una transizione energetica che prediliga le rinnovabili alle fossili. Con l’eolico offshore, al centro di questa edizione di Goletta Verde, potremmo produrre fino a 55.000 Megawattora ogni anno da qui al 2030. Energia pulita che se sbloccata potrebbe consentirci di centrare gli obiettivi climatici al 2030.
Secondo una bambina che abbiamo incontrato lungo il nostro itinerario “L’ambiente è ciò che ci circonda”, lì per lì mi è sembrata una risposta semplice. Poco dopo eravamo in navigazione tra la Basilicata e la Sardegna e, guardando ciò che mi circondava, pensavo alle parole di quella bambina e al modo in cui le pronunciava. Perché la Goletta Verde ti affida centinaia di storie, centinaia di sguardi, centinaia di speranze. Per questo “Non ci fermeremo mai”, per davvero.