Il giardino dei ghiacciai. Sito 4

Nell’anno del centenario del Parco del Gran Paradiso FRoSTA inaugura ufficialmente in Giardino dei Ghiacciai realizzato con Legambiente.

Approfondimento scientifico

Masso AD 1817: il “limite” dell’espansione della Piccola Età Glaciale. 

A cura di Marco Giardin, Barbara Grappein e Giovanni Mortara

Il tratto della Valnontey a monte del ponte dell’Erfaulet è costellato di forme di modellamento glaciale, sia sul fondovalle che sui versanti.


Alcune forme glaciali e gravitative della Valnontey (elaborazione Marco Giardino)

Nella Piccola Età Glaciale (“PEG”: 1450-1850) il ghiacciaio della Valnontey edificò diverse morene frontali. In una delle pulsazioni della PEG, verosimilmente la massima, il ghiacciaio stazionava poco a valle dell’attuale confluenza del torrente Herbetet formando una morena frontale di cui oggi se ne conserva solamente una porzione latero-frontale.

L’abate Chamonin, negli anni in cui fu parroco di Cogne (dal 1832 al 1889), raccolse dagli abitanti alcune preziose informazioni sulla posizione dei ghiacciai; egli stesso (secondo quanto riportato da Porro e Druetti, 1896, Druetti, 1897 e Sacco, 1922) scolpì l’iscrizione “AD 1817” in corrispondenza di un grande masso piramidale, riconoscendovi lì, proprio sulla base delle informazioni ricevute dagli autoctoni, il luogo in cui nel 1817 si poneva la fronte del ghiacciaio di Valnontey in cui confluivano i tributari Tribolazione, Grand Croux, Money.

Il Masso Piramidale, come descritto dai ricercatori del Team Valnontey durante i recenti sopralluoghi, è un blocco di un accumulo di frana, presumibilmente staccatasi dal versante sinistro e depositatasi sul fondovalle a ridosso della morena. La cresta morenica appare infatti interrotta a monte dall’accumulo di frana (si noti la differenza fra i blocchi ciclopici spigolosi dell’accumulo di frana e il deposito glaciale con blocchi subangolosi –subarrotondati di dimensioni decimetriche-metriche).

Sullo stesso masso, nel 1895, l’ing. Alessandro Druetti scolpì il segnale topografico “+1817” . Ne dà comunicazione nell’articolo “Ricerche sui fenomeni glaciali nel gruppo del Gran Paradiso. Campagna glaciologica del 1896” pubblicato nel 1897 sul Bollettino del Club Alpino Italiano, vol XXX n.63.

Il segnale venne ritrovato da F. Sacco nel 1922 «ancora abbastanza ben conservato».

Nel 1974, però, le incisioni, questa volta rinvenute dall’esperto G. Peyronel “in un bosco rado di larici, circa 150 m a valle dell’attraversamento del Torrente Herbetet sono descritte come “in pessimo stato di conservazione ma dai segni rimasti sembra di intuire che fosse indicato con 1817 sulla prima riga, e A.D. sulla seconda, inversamente da quanto riferito dal Sacco. (Peyronel, 1974. Relazione Campagna glaciologica 1974. Gh. di Gran Croux. Boll. CGI. IIs, n.22, pp. 208-209).

Nell’estate del 2021 il segnale è stato rintracciato con non poche difficoltà dal Team Valnontey del Comitato Glaciologico Italiano, allo scopo di valorizzarlo nell’ambito delle iniziative della Carovana dei Ghiacciai.


Il Ritrovamento e la documentazione del Masso AD 1817 (foto Marco Giardino)

Intervento artistico Segnali dal corpo glaciale

A cura di Andrea Caretto e Raffaella Spagna

Parola incisa: LIMITE

Limite s. m. [dal lat. limesmĭtis; nel suo significato originale indicava una linea condotta trasversalmente soprattutto attraverso il terreno].

  • Confine, linea terminale o anche divisoria, linea di demarcazione.  I romani definirono ‘’limiti’’ quelle pietre che segnavano il confine, le quali erano sacre e non potevano essere rimosse senza che si commettesse delitto;
  • Qualsiasi contrassegno (solco, steccato, cippo, ecc.) che ha la funzione di determinare il confine di un terreno;
  • Punto, termine che non si può o non si deve superare;
  • Valore dal quale risulta condizionata l’entità o l’estensione di un’attività, di un’azione, di un comportamento, di una prestazione o di una proprietà caratteristica;
  • In senso più astratto, confine ideale, livello massimo, al disopra o al disotto del quale si verifica normalmente un determinato fenomeno;
  • L’estremo grado a cui può giungere qualche cosa;
  • Punto di passaggio a una condizione diversa da quella normale;
  • Il termine spaziale o temporale o comunque quantitativo che non può o non deve essere superato, o il cui superamento ha per effetto un mutamento di condizioni.
  • Concetto che descrive il comportamento di una funzione all’avvicinarsi di un numero al crescere o decrescere all’infinito

 

Domande al Corpo Glaciale 

Domanda n. 4: (di Barbara Grappein, geologa):

Qui riposavi nel 1817, poco più di 200 anni fa, adagiato su questa morena.  Come e dove ti immagini tra altri 200 anni?

Immagini di Caretto/Spagna

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Si ringrazia FRoSTA per il contributo alla realizzazione de “Il Giardino dei Ghiacciai”
www.frosta.it