Giornata Modiale delle Zone Umide

Paludi, acquitrini, torbiere: questi ecosistemi unici che sanciscono l’indissolubile legame tra acqua e vita stanno scomparendo tre volte più velocemente delle foreste.  La Giornata Mondiale delle Zone Umide è un’occasione per conoscerle e proteggerle. 

La Giornata Mondiale delle Zone Umide (World Wetlands Day), il 2 febbraio, è stata istituita nel ’97 allo scopo di aumentare la consapevolezza sul valore di questi ambienti che svolgono un ruolo fondamentale per la conservazione della biodiversità sul pianeta, la cui integrità è fortemente minacciata dalle attività umane. La data commemora  la sottoscrizione della Convenzione internazionale di Rasmar, avvenuta il 2 febbraio 1971 nell’omonima città iraniana,  il primo vero trattato globale riguardante la conservazione e la gestione degli ecosistemi naturali.

Zone Umide

Per  Zone Umide, così come vengono definite nella Convenzione di Ramsar, si intendono le paludi e gli acquitrini, le torbiere oppure i bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri.  Si tratta di aree caratterizzate da ecosistemi con un altissimo grado di biodiversità e  habitat di particolare importanza per gli uccelli acquatici. Forniscono servizi ecosistemici essenziali come la regolazione dei flussi idrologici, la depurazione delle acque, il controllo dell’erosione del suolo, la mitigazione dei cambiamenti climatici, garantiscono risorse di acqua e cibo per milioni di persone. Sono anche luoghi di grande bellezza, visitabili in ogni stagione, per svolgere escursioni naturalistiche e birdwatching.

Nonostante ricoprano un ruolo fondamentale per la sopravvivenza di molte specie, compresa la nostra, le zone umide  stanno scomparendo tre volte più velocemente delle foreste e dal 1970 oltre il 35% è stato degradato o perso. Le minacce principali per questi ecosistemi fragili e complessi arrivano dalle attività umane: l’inquinamento, lo sfruttamento indiscriminato delle risorse, il consumo di suolo e l’immissione di specie aliene.

È fondamentale invertire questa tendenza.

La Convezione di Rasmar

La Convenzione di Ramsar è l’unico trattato internazionale sull’ambiente che si occupa di questo particolare ecosistema, ponendosi come obiettivo la tutela internazionale delle zone umide mediante la loro individuazione e delimitazione, lo studio degli aspetti caratteristici, in particolare dell’avifauna, e la messa in atto di programmi che ne consentano la conservazione degli habitat, della flora e della fauna.

Le Parti che hanno sottoscritto l’accordo si impegnano a:

• designare le zone umide del proprio territorio, da includere in un elenco di zone umide di importanza internazionale;
• elaborare e mettere in pratica programmi che favoriscano l’utilizzo razionale delle zone umide del loro territorio creare delle riserve naturali nelle zone umide, indipendentemente dal fatto che queste siano o meno inserite nell’elenco;
• incoraggiare le ricerche, gli scambi di dati e di pubblicazioni relativi alle zone umide, alla loro flora e alla loro fauna;
• aumentare, con una gestione idonea le popolazioni di uccelli acquatici;
• promuovere le Conferenze delle Parti;
• promuovere la formazione di personale nei campi della ricerca sulle zone umide, sulla loro gestione e sulla loro sorveglianza.
La Convenzione di Ramsar è stata sottoscritta finora da 170 Paesi e comprende una Lista di circa 2.200 zone umide di importanza strategica internazionale per il mantenimento della biodiversità mondiale, interessando una superficie di oltre 220 milioni di ettari.

L’impegno di Legambiente

In accordo con il Segretariato della Convenzione di Ramsar, Legambiente valorizza questa giornata organizzando decine di appuntamenti e iniziative: escursioni guidate, convegni, azioni di volontariato, birdwatching.  Promuove la gestione sostenibile delle aree umide coinvolgendo le comunità locali,  valorizzando gli aspetti ambientali ed economici, riducendo lo spreco di acqua e organizzando azioni di pulizia per ridurre le inondazioni.
Le azioni di Legambiente vengono realizzate grazie al contributo dei circoli locali, in particolare quelli che operano nelle aree protette o sono impegnati nella valorizzazione di territori di qualità (i Centri di Educazione Ambientale, la Rete Natura e Territorio, il Servizio di Vigilanza Ambientale) che quotidianamente portano avanti esperienze di tutela, conservazione e valorizzazione della biodiversità grazie alle quali contribuire alla protezione di questi habitat complessi e delicati

 “È tempo di ripristinare le zone umide”, il tema della Giornata modiale delle Zone Umide 2023.

Approfondimenti >> Legambiente Natura