Se avete deciso di orientare i vostri studi e il vostro futuro professionale verso la sostenibilità questo è il momento giusto.
L’urgenza di contrastare l’emergenza climatica sta determinando profondi cambiamenti anche nel mondo del lavoro. La richiesta di competenze specifiche per tutelare la salute del pianeta sta crescendo e delineando nuovi scenari e possibilità. Si stanno facendo rapidamente strada i green jobs, i nuovi lavori verdi, finalizzati alla riconversione sostenibile delle imprese, della pubblica amministrazione e del settore economico in generale.
La transizione ecologica non è solo una necessità per contrastare la crisi climatica, ma rappresenta una straordinaria opportunità per garantire un nuovo futuro occupazionale a milioni di persone. Ci sono ormai diversi studi che lo dimostrano. Ve ne proponiamo alcuni che hanno recentemente analizzato l’andamento dei green jobs a livello globale, europeo e nazionale.
Città in cambiamento
Partiamo dall’indagine unica nel suo genere messa a punto dalla rete C40 (il network internazionale che riunisce circa 100 sindaci nel mondo uniti nell’azione contro il cambiamento climatico) e Circle Economy, che hanno monitorato l’andamento dei nuovi lavori verdi in 74 città del globo. Il macro-dato che emerge è che ad oggi già 16 milioni di unità lavorative sono connesse direttamente o indirettamente con la transizione ecologica, ovvero il 10% del totale dei posti di lavoro. In queste aree urbane i settori in particolare espansione sono quello energetico, i trasporti, le costruzioni e l’economia circolare. E non è tutto, la rete C40 si è data un obiettivo ambizioso: “la creazione di 50 milioni di posti di lavoro verdi e di qualità entro il 2030 nelle megalopoli del mondo, in collaborazione con le principali parti interessate, tra cui tutti i livelli di governo, aziende e sindacati, per una transizione giusta, che protegga i mezzi di sussistenza, massimizzando al contempo la prosperità economica.”
In Europa cresce l’economia verde
Al livello europeo gli ultimi dati elaborati da Eurostat, restituiscono un quadro importante e positivo sull’andamento 2000 – 2021 dell’economia verde in Europa relativamente ai settori EGSS (Environmental and Good Services Sectors), ovvero connessi con le attività di prevenzione dell’inquinamento, ripristino ambientale, tutela delle risorse naturali, monitoraggio e controllo ambientale. Dal 2010 al 2021, la quota di occupati in questo settore è aumentata dal 2,1% al 2,5%, raggiungendo circa 5,2 milioni di lavoratori a tempo pieno. Dati che secondo le proiezioni sono destinati a crescere, il prossimo aggiornamento è previsto ad aprile 2025.
Occupazione green in Italia
In Italia quasi 2 milioni di nuovi posti di lavoro sono strettamente connessi con la transizione ecologica e le competenze funzionali a questo percorso sono state richieste per ben il 79% del totale dei contratti stipulati nel 2023. A dare questo quadro di dettaglio è il rapporto GreenItaly 2024 di Symbola, Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne, presentato lo scorso ottobre. Alla fine dello scorso anno, le figure professionali legate alla green economy rappresentavano il 13,4% degli occupati totali, pari a 3.163.400 unità.
La transizione ecologica è dunque un’opportunità straordinaria. La strada giusta per rendere il nostro Paese più competitivo e liberarlo una volta per tutte dal vecchio sistema produttivo fossile e inquinante. Ci sono tante realtà che si stanno muovendo in questa direzione. Un percorso a cui possiamo partecipare e dare il nostro contributo grazie ai green jobs.
Approfondimenti
Progetti, innovazioni, imprese, comunità e amministrazioni che hanno avviato un percorso virtuoso per contrastare la crisi climatica e costruire un futuro migliore in Italia. Storie che stiamo raccontando con la nostra campagna I cantieri della transizione ecologica