Relazione conclusiva del direttore generale Giorgio Zampetti al XII congresso nazionale di Legambiente “L’Italia in cantiere”.
Non basta più dire l’avevamo detto, non basta più indicare la strada, ma dobbiamo percorrerla e farla percorrere perché dobbiamo arrivare a destinazione. Con la stessa determinazione che abbiamo messo per contrastare la crisi climatica, la dobbiamo mettere oggi per costruire la soluzione.
Per contrastare le fossili dobbiamo metterla per le rinnovabili, per contrastare gli inceneritori e per gli impianti, anche quelli più delicati, per contrastare il ponte sullo Stretto, per nuove ferrovie, contro gli impianti industriali più inquinanti, per nuove tecnologie e innovazione verso la decarbonizzazione. Contro intensivi pesticidi. Per un modello ecologico e circolare e per un cibo più sano e giusto. Contro le mafie, con presidio di legalità, contro il degrado, portando bellezza e socialità, contro il disimpegno e la preoccupazione, dando cittadinanza alle idee e alle proposte, motivazione e desiderio di futuro alle ragazze e ragazzi giovani contro la perdita di biodiversità con nuove aree protette e conservazione del capitale naturale.
Questo è il senso delle dieci piazze di questo congresso. E io penso che lì dove chiunque alzerebbe bandiera bianca, dovranno nascere nostre nuove iniziative. La nostra nuova azione. Nuove campagne di Legambiente per rendere possibile, accessibile e socialmente desiderabile per tutte e tutti una transizione ecologica che serve all’Italia.