Nel 2020 triplicato il numero adozioni rispetto al 2019: i gatti sono sempre più amati dagli italiani, ma ancora poco considerati dalle istituzioni. Ecco le proposte di Legambiente per rendere giustizia ai nostri amici felini che vivono liberi.
Affascinanti, indipendenti, un po’ misteriosi, di piccole dimensioni ma pur sempre dei felini! I gatti sono amatissimi dagli italiani. Tanto che nel 2020 ne sono stati adottati il triplo rispetto al 2019. Un dato che salta all’occhio nel nostro X rapporto nazionale Animali in Città a conferma del grande amore di cui gode tra le persone questa specie domestica. Un compagno di vita discreto e affettuoso, che nell’anno difficile della pandemia ha trovato ancora più spazio nelle case e negli affetti della gente.
Ma l’amore degli umani e la proverbiale indipendenza di questi animali dallo spirito libero non bastano a tenerli fuori dai guai nelle loro vite in città, senza un padrone. In strada incontrano molte difficoltà. Patiscono non curati tante malattie, i conflitti con i cani vaganti, il rischio di finire sotto le auto e tante altre emergenze che trovano solo parziale risposta grazie a migliaia di volontarie e volontari che in tutta Italia si spendono con grande generosità per mettere temporanee toppe ad enormi sofferenze.
Manca una risposta adeguata delle Istituzioni.
Criticità
Intanto la spesa pubblica è prevalentemente concentrata sui canili rifugio. Poi manca l’obbligo normativo, fatta eccezione per la Lombardia, di anagrafe dei gatti (al contrario dei cani). Quindi a dispetto della stima tra i 10 e 15milioni di gatti presenti in Italia, sono meno di 8oo mila quelli registrati (dato Ministero della Salute, banca dati anagrafe animali d’affezione, gennaio 2021).
Situazione attuale
Ad argomentare eloquentemente la disattenzione istituzionale verso i nostri amici gatti, ecco il quadro complessivo dei dati forniti dalle Amministrazioni Comunali e dai Servizi veterinari delle Aziende sanitarie, analizzati dal X rapporto nazionale Animali in Città:
- solo il 39,2% dei Comuni dichiara di avere colonie feline presenti sul proprio territorio
- solo il 28,5% dei Comuni dichiara di sapere quanti gatti ci siano nelle sue colonie feline
- solo il 14% dei Comuni dichiara di aver fatto campagne per la sterilizzazione dei gatti
- solo il 9,1% dei Comuni dichiara di avere Gattili sanitari
- solo l’8,2% dei Comuni dichiara di aver fatto campagne per l’adozione dei gatti
- solo il 6.1% dei Comuni dichiara di avere anagrafato più del 90% dei gatti presenti nelle colonie feline
- solo il 5,9% dei Comuni dichiara di avere Oasi feline presenti sul proprio territorio
- solo il 5,2% dei Comuni dichiara di avere sterilizzato più del 90% dei gatti presenti nelle colonie feline
>> versione grafica e integrale dei dati
Le nostre proposteChiediamo al Governo di approvare subito la norma nazionale per l’obbligatorietà dell’anagrafe di tutti i gatti domestici. Chiediamo alle Amministrazioni Regionali e Comunali di realizzare, d’intesa, con un cronoprogramma che prenda l’avvio sin da subito, tre punti centrali per la migliore convivenza dei gatti domestici in città: la mappatura completa, entro il 2023, delle colonie feline presenti nei contesti urbani e periurbani; una campagna puntuale di anagrafe e sterilizzazione, entro il 2025, di tutti gli animali presenti nelle colonie feline; l’ apertura, entro il 2030, di nuovi 500 gattili sanitari per consentire un’adeguata risposta pubblica sanitaria alle popolazioni libere e domestiche di gatti presenti nelle città. |
>> X Rapporto Animali in città