Il Green deal deve essere la bussola per l’Europa e per l’Italia

Il Governo Meloni ascolti le parole della presidente della Commissione Ue, acceleri il passo sulla transizione ecologica ed energetica con interventi e politiche climatiche più coraggiose.  L’Italia ha tutte le carte in regola per diventare l’hub europeo delle rinnovabili e puntare ad un PNIEC  più ambizioso portando l’obiettivo di riduzione delle emissioni dal 40,3% al 65% per contribuire a fronteggiare l’emergenza climatica”.  

Il discorso di oggi della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – mette in primo piano il tema del green deal europeo, che deve essere la bussola per tutti i paesi a partire dell’Italia. Per questo chiediamo al Governo Meloni, che invece sta percorrendo la strada opposta puntando ancora sulle fonti fossili al centro del nuovo PNIEC e su un possibile ritorno al nucleare, di ascoltare le parole della presidente della Commissione UE e di indirizzare l’Italia velocemente verso una transizione ecologica ed energetica. Basta inutili passi indietro, politiche energetiche vecchie e miopi, che puntano sulle fonti inquinanti. Il Paese ha bisogno di un deciso cambio di rotta che metta al centro l’innovazione e le rinnovabili e politiche climatiche più ambiziose perché la crisi climatica in atto che riguarda tutto il mondo, come ci ricorda sia la terribile alluvione che in questi giorni ha colpito la Libia sia i dati sulla fusione dei ghiacciai che abbiamo diffuso oggi con il bilancio della nostra campagna Carovana dei Ghiacciai, si contrasta solo attraverso interventi e politiche coraggiose non più rimandabili. L’Italia ha bisogno in primis di un PNIEC più ambizioso portando l’obiettivo di riduzione delle emissioni dal 40,3% al 65%,  di realizzare su tutto il territorio nazionale  11 GW all’anno di impianti a fonti rinnovabili, soprattutto fotovoltaici ed eolici, semplificandone e accelerando gli iter autorizzativi, di definire un piano nazionale per la depurazione con il completamento veloce degli interventi sulla rete e prevedendo più risorse rispetto alle poche messe a disposizione col PNRR; di implementare la capacità impiantistica di riciclo e riuso. A livello internazionale è fondamentale che rilanci una cooperazione internazionale mettendo al centro il Mediterraneo e l’Africa in un progetto comune che vada oltre gli interessi dei singoli Stati e delle imprese e che punti solo sulle fonti pulite”.  

L’Italia – conclude Ciafani – ha tutte le carte in regola per diventare l’hub europeo delle rinnovabili, e non quello del gas; senza dimenticare che è culla di tante buone pratiche, progetti e storie, che arrivano spesso dal basso, e che stiamo raccontando con la nostra campagna nazionale e itinerante lungo l’Italia I cantieri della transizione ecologica. Verso il XII congresso nazionale che domani farà tappa in Piemonte per parlare della rivoluzione energetica che passa anche attraverso un sistema di riscaldamento e raffrescamento sostenibile grazie alle pompe di calore più innovative”.