Il sogno dei pendolari: la linea ferroviaria della Val Venosta

Spostarsi in treno ogni giorno può trasformarsi in un’avventura poco piacevole. Lo sanno bene i milioni di  pendolari costretti a spostarsi  sulle linee peggiori d’Italia.  Eppure nel nostro paese non mancano le pratiche virtuose.

Percorsi che ci dimostrano concretamente come realizzare un trasporto ferroviario moderno e sostenibile,  che permette ai cittadini che ogni giorno prendono il treno di avere un solo abbonamento o biglietto per muoversi, una facile connessione con gli altri mezzi di trasporto, orari cadenzati e facili da memorizzare.

Riapertura ed elettrificazione della linea della Val Venosta

Un esempio viene dalla linea ferroviaria della Val Venosta. Lunga circa 60 km, nasce come linea di connessione tra Merano e Malles nel 1906 quando era considerata come tratta di un più ampio progetto che prevedeva la linea ferroviaria tra Venezia e l’Austria.

La sua storia è stata invece diversa e travagliata, fino all’abbandono del 1990. Nei successivi anni però, grazie all’acquisto della ferrovia da parte della Provincia di Bolzano, la linea ha visto un nuovo sviluppo, con il recupero anche delle stazioni storiche ed aggiunta di  nuove fermate, fino ad arrivare all’inaugurazione del 2005, da subito diventata una storia di successo per la quantità di persone trasportate, arrivate a 2 milioni l’anno nel 2019.

È poi in corso l’elettrificazione della linea, un tassello chiave per consentire il raddoppio della capacità, il cadenzamento semi-orario delle corse, possibili collegamenti diretti tra Malles, Milano e Bolzano, nonché per migliorare il comfort di viaggio per tutti i passeggeri grazie ai nuovi treni ed abbattere le emissioni climalteranti. I treni elettrici vedranno le prime corse da dicembre 2023, con collegamenti diretti a cadenza oraria tra Malles, Bolzano e Innsbruck.

Tra le nuove stazioni realizzate va sottolineata la fermata Casanova, aperta nel 2014, nell’omonimo quartiere di Bolzano, dove è previsto il passaggio di un collegamento all’ora da e per il centro (il cui viaggio dura 7 minuti).

Ma uno degli aspetti più importanti riguarda la possibilità di usufruire delle diverse tipologie di trasporto con un unico titolo di viaggio. Dal molti anni in Alto Adige l’intermodalità è ancora più incoraggiata grazie all’“Alto Adige Pass” che funziona con un sistema di tariffazione progressiva a scalare ed una carta prepagata (collegata ad un conto bancario). Il meccanismo di tariffazione progressiva consente di risparmiare notevolmente proprio alle persone che usufruiscono di più del trasporto pubblico locale. Infatti per i primi 1.000 km percorsi si paga 12 centesimi a km, tra i 1.001 ed i 2.000 km la tariffa è di 8 centesimi, tra i 2.001 ed i 10.000 km percorsi la tariffa è di 3 centesimi al km, scende a 2 centesimi tra i 10.001 e i 20mila km, mentre oltre i 20.001 km è 0. L’importo massimo annuale è di 640 euro.



Gabriele Nanni

Gabriele Nanni

Gabriele Nanni, geografo, è curatore del rapporto annuale sul trasporto ferroviario "Pendolaria", lavora presso l’ufficio scientifico nazionale di Legambiente occupandosi anche dei temi degli impatti dei cambiamenti climatici e dell'adattamento.


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