Italia unica in Europa con incentivi per auto inquinanti, ma in ritardo nell’adozione dell’elettrico

La replica di Legambiente rispetto alla decisione del Tar del Lazio.

 “La decisione del Tar del Lazio di confermare gli incentivi per l’acquisto di auto a benzina e diesel con emissioni fino a 135 grammi di CO2 per chilometro è un passo indietro sia per l’ambiente che per l’industria automobilistica italiana”, afferma Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente in risposta alla sentenza del Tar che conferma il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 aprile 2022 che ha stabilito il “Riconoscimento degli incentivi per l’acquisto di veicoli non inquinanti” per gli anni 2022, 2023 e 2024.

La decisione presa dal governo Draghi e confermata dall’attuale governo Meloni è unica in tutta Europa e solleva preoccupazioni riguardo al futuro del sistema dei trasporti italiano. Un esempio emblematico è rappresentato dai dati relativi ai primi sette mesi del 2023: in questo periodo, l’Europa ha registrato un totale di 819.725 auto elettriche immatricolate, segnando un aumento del 54,7% rispetto alle 529.744 unità immatricolate nei primi sette mesi del 2022, con una quota di mercato che raggiunge il 13%. Nel contesto italiano, le vendite di auto elettriche si attestano a soli 36.760 unità (in confronto alle 28.518 unità del 2022), rappresentando appena il 3,8% delle vendite complessive.

Questo divario tra l’Italia e il resto d’Europa solleva seri interrogativi sull’industria automobilistica italiana. Nonostante il nostro Paese produca un numero maggiore di auto elettriche rispetto a quelle vendute, oggi siamo solamente l’ottavo produttore europeo, mentre avevamo il terzo posto in classifica alla fine del secolo scorso. Questa situazione potrebbe portare l’Italia a diventare un mercato e un’industria residuale in Europa che rischia di essere sempre più dipendente dall’importazione di auto elettriche cinesi, seguendo peraltro una tendenza già in atto soprattutto nel settore degli autobus.

“La nostra battaglia per garantire al Paese un’adeguata transizione verso l’elettrico non si ferma” – ribadisce Ciafani  – “Il governo deve mettere fine agli incentivi all’acquisto di auto con motori a combustione interna e sostenere la produzione, compreso l’indotto, e la vendita di auto elettriche, che rappresentano l’unica strada per garantire sostenibilità sociale e ambientale nel breve termine”.