La Nuova Ecologia di luglio e agosto alla riscoperta del turismo locale

Con il mensile di luglio e agosto la riscoperta del turismo locale e del patrimonio naturalistico italiano, l’inchiesta sulle speculazioni edilizie in Cappadocia e tutti i segreti dell’importanza della falena, a rischio di estinzione.

L’estate italiana della Nuova Ecologia: presentazione del numero in diretta Facebook giovedì 2 luglio alle ore 16.00 sulla pagina della Nuova Ecologia.

L’estate 2020 può essere per gli italiani l’occasione giusta per riscoprire il patrimonio di bellezze del Belpaese, luoghi forse sconosciuti ai più, e che magari si trovano a pochi chilometri dalle nostre abitazioni; per tracciare l’itinerario del tour estivo ideale basterebbe scorrere l’elenco dei 55 siti italiani dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco. La Nuova Ecologia di luglio e agosto dedica la sua storia di copertina a questa estate italiana, sopraggiunta dopo mesi di lockdown per la pandemia da coronavirus. Un’estate sicuramente diversa, che apre tuttavia le porte, a “vacanze speciali” e slow, per chi può concedersele, tra trekking in quota, itinerari a piedi e percorsi in bicicletta e la riscoperta di scenari naturali, abbandonando per forza di cose l’overtourism. Possibilità di vacanze che l’Italia in parte già offre, come raccontano anche le bellissime foto che accompagnano gli articoli, e che occorre continuare a costruire per un rilancio sostenibile e duraturo dell’economia. Tra il desiderio di lasciarsi alle spalle la pandemia e la consapevolezza di contribuire positivamente alla rinascita, gli italiani possono ridisegnare il modo di viaggiare attraverso un turismo differente e più sostenibile. Le limitazioni a cui il turismo è attualmente sottoposto sono l’altra faccia di una medaglia ambasciatrice di quelle che possono diventare nuove buone abitudini.

L’inchiesta del mensile di Legambiente è dedicata, invece, a un’altra meta turistica, in Cappadocia, dove otto mesi fa un decreto del governo turco ha cancellato il Parco nazionale di Goreme dall’elenco delle aree protette del Paese. L’attrazione principale del territorio sono le formazioni di origine vulcanica chiamate “Camini delle fate”, alti pinnacoli curiosamente modellati dall’erosione geologica, e le chiese rupestri e i complessi monastici realizzati fra il X e XIII secolo: un patrimonio storico e paesaggistico unico al mondo, inserito nel 1985 fra i beni tutelati dall’Unesco e successivamente dall’omonimo Parco nazionale. Dal 2016 Ankara ha incentivato l’arrivo di visitatori dall’est con nuove tratte aeree e le presenze di visitatori cinesi sono più che triplicate. Ora, il provvedimento legislativo imprevisto segna una linea di demarcazione fra passato e futuro prossimo dell’area, fra le più visitate del mondo, aprendo a possibili scenari di speculazione edilizia e turismo di massa. Se prima del decreto, infatti, queste problematiche si limitavano alle zone più periferiche e lontane dai punti nevralgici dell’area protetta, ora il rischio si estende alle zone centrali e storiche adiacenti al parco, dove nel 2018, è stato registrato l’arrivo di ben 2 milioni di turisti da tutto il mondo. La Nuova Ecologia ci racconta i silenzi, le giustificazioni di carattere organizzativo e la privatizzazione delle nuove concessioni.

Nella sezione “Gaia” della rivista, dedicata alla biodiversità, il punto è su un insetto mai celebrato a dovere: la falena. Nel disinteresse generale le cugine delle farfalle stanno scomparendo. Ora uno studio pubblicato su “Biology Letters” rivela che hanno un ruolo fondamentale nel favorire i raccolti con l’impollinazione. Come rilevato da uno studio condotto dalla University College di Londra, le falene rappresentano infatti la chiusura del cerchio che inizia con l’impollinazione diurna, favorendo così il mantenimento della biodiversità della flora locale. C’è quindi da preoccuparsi per il forte calo numerico registrato nell’ambiente di questa preziosa specie, complice il cambiamento climatico e i traumi di diversa natura a cui gli habitat sono sottoposti a causa dell’intensificazione dell’attività agricola.

La rivista sarà presentata sulla pagina Facebook della Nuova Ecologia giovedì 2 luglio alle ore 16.00 dal direttore Francesco Loiacono insieme a Sebastiano Venneri, responsabile turismo di Legambiente; Paolo Grigolli, direttore Scuola di management del turismo e della cultura della Provincia di Trento; Viviana Rizzuto, presidente cooperativa “Identità e bellezza” – Museo diffuso dei 5 sensi di Sciacca (Ag); Paola Fagioli, Legambiente turismo; Giulia Assogna, giornalista Nuova Ecologia.