Ghiacciai, la spia rossa di un motore che non funziona più bene

La drammatica riduzione dei ghiacciai in atto lungo l’arco alpino può danneggiare la nostra sicurezza, l’economia e l’ambiente. Noi pensiamo che sia tempo di agire.

La Carovana dei Ghiacciai è nata per caso quattro anni fa. A fine settembre 2019 nella giornata del terzo sciopero globale per il clima Legambiente volle richiamare l’attenzione sulle condizioni dei nostri ghiacciai,  sentinelle per eccellenza dei cambiamenti climatici. Si esordì con un titolo forte: REQUIEM PER UN GHIACCIAIO – Veglia funebre per i ghiacciai. C’era l’intenzione di squotere gli animi e funzionò. Da lì prese forma la campagna Carovana dei Ghiacciai di Legambiente. Fin dall’inizio al nostro fianco ci fu il Comitato Glaciologio Italiano, organismo che  raggruppa i maggiori esperti italiani di ghiacciai.

Da quattro anni oramai Carovana dei Ghiacciai monitora lo stato di salute dei ghiacciai alpini e quest’anno in collaborazione con CIPRA (Commissione Internazionale per  la Protezione delle Alpi) ha assunto una dimensione internazionale facendo tappa in Austria e Svizzera, perché la crisi climatica non conosce confini tantomeno le Alpi. E’ un viaggio attraverso la montagna di alta quota per raccontare l’inesorabile declino dei ghiacciai a causa del riscaldamento globaleUn pellegrinaggio entusiasmante, ma anche carico di malinconia nel percepire questi meravigliosi giganti bianchi ingrigirsi, rimpicciolirsi e rattrappirsi poiché colpiti da un’inarestabile emoraggia che li distruggerà.

La situazione

Alle alte quote gli effetti dei cambiamenti climatici sono più forti, si toccano con mano.Qui più che altrove si capisce che siamo nel bel mezzo dell’Antropocene, per definizione quell’epoca dove l’ambiente terrestre è fortemente condizionato dagli effetti dell’azione umana, soprattutto a causa del consistente aumento della concentrazione della CO2 in atmosfera. Nelle ultime centinaia di migliaia di anni, per una complicata combinazione di fenomeni fisici sul nostro pianeta il clima è oscillato in modo pressochè regolare tra periodi più freddi (periodi glaciali) e periodi più miti caratterizzati dall’arretramento dei ghiacciai (periodi interglaciali). Ma poi, come evidenziato negli studi dell’IPCC (Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico), nella seconda metà del secolo scorso, a causa dell’invadente presenza umana, la curva ha subito un’impennata inimmaginabile spingendosi sempre più verso l’alto, andando a rincorsa dell’incremento della CO2 in atmosfera. E il susseguirsi armonico dei cicli è saltato. Si è perso il ritmo, tutto ora si sta scombussolando in modo impressionante: siamo in presenza di un’inaudita accelerazione dei fenomeni tanto che il dato a volte sfugge di mano persino agli studiosi.

Il cambiamento climatico (come tutti i cambiamenti) confligge con l’idea che il mondo vada avanti sempre nella stessa maniera e che, passata l’emergenza, tutto tornerà come prima. Ora però non si può più far finta di niente, è arrivato il momento di accettare che quel che pareva immutabile è destinato a mutare. I ghiacciai rappresentano uno degli indicatori più evidenti che questa possibile nuova apocalisse a puntate: la spia rossa che si accende per segnalarci che il motore non funziona più bene. Le montagne europee si stanno, infatti, riscaldando a una velocità circa doppia rispetto al resto del continente, offrendo uno spaccato del futuro, un’anticipazione di quello che succederà tra una decina d’anni in altre parti dei Paesi europei.

E’ tempo di agire 

Noi pensiamo che sia tempo di agire meglio e subito anche attraverso una governance europea e per questo abbiamo deciso di lanciare una petizione on line chiedendo ai cittadini e ai rappresentati del mondo della scienza, della cultura, dello sport, dello spettacolo di sostenerci e di unirsi a noi, di rendere concrete le azioni che proponiamo al centro del Manifesto Una governance dei Ghiacciai e delle risorse connesse, già sottoscritto da importanti rappresentati della scienza, glaciologi ed esperti del clima. A chi ci governa chiediamo di mettere in campo interventi concreti per farsi portavoce di una governance europea dei ghiacciai per contrastare gli effetti della crisi climatica, per prendersi cura dei giganti bianchi riconoscendo il grande valore che essi hanno, per salvare i nostri ecosistemi e con essi le nostre risorse naturali.

  FIRMA PER I GHIACCIAI

 



Vanda Bonardo

Vanda Bonardo

Laureata in Scienze Naturali, è stata insegnante di materie scientifiche. E’ stata presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e Consigliere Nazione della Pubblica Istruzione. Attualmente è responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente Cipra Italia.


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