Legambiente scende in piazza nel grande fine settimana di mobilitazione

L’8 marzo sciopero generale transfemminista in tutta Italia e il 9 marzo manifestazione per la pace e il cessate il fuoco a Roma.

L’associazione: “Oggi più che mai urgente coniugare e declinare ambientalismo scientifico e diritti di genere, riconoscendo piena parità. E fermare le guerre che causano violenza, morte e devastazione ricordando che, la costruzione della pace, passa anche attraverso l’impegno contro la crisi climatica e per l’indipendenza energetica di tutti i Paesi europei, basata su una produzione distribuita e rinnovabile”.

Anche Legambiente, con i suoi volontari e le sue volontarie e i circoli territoriali, scenderà in piazza nel grande fine settimana di mobilitazione dedicato ai diritti delle donne e alla pace.
Primo appuntamento domani, venerdì 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle donne, con lo sciopero generale transfemminista indetto dal movimento “Non Una Di Meno” nelle principali piazze italiane contro la violenza patriarcale. Legambiente, insieme a numerose realtà della società civile come CGIL, Cobas, Usb, Cub e Cisal, farà sentire la sua voce per i diritti delle donne, più uguaglianza di genere, autodeterminazione e parità salariale. A Roma il corteo si troverà alle ore 10.00 presso il Piazzale Ugo La Malfa (Circo Massimo).
Altra adesione importante di Legambiente, in qualità di componente della Coalizione AssisiPaceGiusta (organizzatore dell’evento), è sabato 9 marzo in piazza della Repubblica a Roma (dalle ore 12.45) alla manifestazione nazionale per la pace e il cessate il fuoco. Per chiedere di fermare la guerra in Palestina e in tutto il mondo e difendere alcuni dei diritti democratici fondamentali – oggi messi in discussione – come la libertà di manifestare, il diritto di sciopero, di associazione e di espressione.

Scendiamo in piazza per una società più giusta che riconosca piena parità di genere e per un futuro migliore, libero dalle guerre e dai conflitti che stanno causando violenza, morte e devastazione, in Palestina e in numerose parti del mondo – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente –. Come spiegato e sottoscritto nella mozione politica approvata in occasione del XII Congresso di Legambiente a Roma e come rammentiamo in occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle donne, è oggi più che mai urgente coniugare e declinare ambientalismo scientifico e diritti di genere. Al contempo facciamo nostro, insieme a tante altre realtà della società civile, l’appello di pace e di cessate il fuoco ricordando, come ambientalisti, la forte correlazione tra guerre e fonti fossili e che la costruzione della pace passa anche attraverso l’impegno contro la crisi climatica e per l’indipendenza energetica di tutti i Paesi europei basata su una produzione distribuita e rinnovabile”.