Grazie al crowdfunding promosso da Legambiente ed Enel Alleva la Speranza +, realizzato il progetto del Rifugio Mezzi Litri ad Arquata del Tronto (AP).Inaugurata una rampa per disabili e strutture di accoglienza mobili e accessibili.
Nel cuore dei Sibillini un rifugio accessibile anche alle persone disabili, per una montagna davvero inclusiva e senza barriere.
Un Appennino inclusivo, che non conosce barriere e ostacoli. Accade ad Arquata del Tronto (AP), nel cuore del Centro Italia ferita dal terremoto, dove grazie alla campagna di raccolta fondi Alleva La Speranza + promossa da Legambiente ed Enel, il rifugio Mezzi Litri – posto a 1360 metri di altezza – ha potuto realizzare il suo sogno che ha al centro un turismo slow, sostenibile e accogliente. Grazie ai fondi raccolti, i due proprietari del rifugio, Stefano Cappelli e la sua compagna Elena Pascalini, fondatori dell’associazione Monte Vector, hanno acquistato e inaugurato in questi giorni una rampa per disabili e strutture di accoglienza mobili e accessibili, affinché il rifugio sia raggiungibile e godibile da tutti. In particolare, è stata acquistata una yurta destinata a rendere ancora più fruibile dalle persone disabili il rifugio “Mezzi litri”. La yurta è un’abitazione mobile originaria delle popolazioni nomadi dell’Asia. L’obiettivo che si sono posti Stefano Cappelli ed Elena Pascalini è quello di dare autonomia, benessere e libertà a persone a cui è negato il diritto a vivere la natura. E passo dopo passo ci stanno riuscendo, grazie anche all’aiuto di tante persone che hanno deciso di sostenerli partecipando alla raccolta fondi Alleva la Speranza +.
“Questa per noi – spiega Elena Pascalini del Rifugio Mezzi Litri – è la realizzazione di un sogno, ma anche l’inizio di una storia fatta di inclusività e soprattutto di possibilità di condividere, veramente, con tutti la bellezza della montagna. La yurta ci dà questa possibilità, ce l’ha data Alleva La Speranza perché ha creduto in questo progetto che nasce da zero, in un luogo dove le difficoltà sono enormi. Si parla di terremoto ma anche di alta montagna. Eppure questa struttura ci ha dato la possibilità e l’occasione di ospitare persone con disabilità fisica. È soltanto, come ho detto, l’inizio di una bellissima storia perché faremo molto di più grazie a questo. Potremmo veramente mandare un messaggio di possibilità, inclusisività, e soprattutto di cultura dell’accoglienza. Io e Stefano ringraziamo tutti quelli che hanno sostenuto questo progetto”.
“Con la campagna la Alleva La Speranza e Alleva la Speranza + – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – abbiamo voluto lanciare insieme a Enel un importante messaggio di rinascita e resilienza ai territori del Centro Italia colpiti dal sisma, dando loro anche un aiuto concreto. Le storie dei tanti protagonisti e beneficiari che abbiamo supportato e stiamo tuttora aiutando ci raccontano la forza di un territorio che sa guardare avanti nonostante le difficoltà, puntando sulla sostenibilità, sul turismo slow, sull’agricoltura biologica. E questo ci lascia per sperare per il futuro e per quello del Centro Italia post sisma”.
“Crediamo che aver promosso questa iniziativa negli ultimi anni sia stato un segnale importante per il rilancio dei territori del Centro Italia colpiti dagli eventi sismici e poi messi a dura prova dell’emergenza Covid-19 – ha detto Nicoletta Novi, responsabile CSV and Sustainability Projects di Enel Italia -.Con la campagna Alleva la Speranza e Alleva la Speranza + abbiamo voluto dare un contributo concreto per risollevare l’economia locale e aiutare famiglie e giovani imprenditori a ricostruire il futuro nella propria terra, valorizzandone, anche grazie al turismo sostenibile, la ricchezza del patrimonio naturale e la qualità dei prodotti agroalimentari”.
Lanciata quattro anni fa attraverso la piattaforma Planbee, il crowdfunding Alleva La Speranza ha tagliato il traguardo finale nel dicembre 2021. In questi anni la campagna di Legambiente ed Enel, a favore di imprese agricole e di allevamento a conduzione familiare del Centro Italia colpite dalle scosse e successivamente, con Alleva la Speranza +, di piccole realtà turistiche extra alberghiere segnate dall’emergenza Covid-19, ha consentito di raccogliere oltre 320mila euro.
Anche grazie ai contributi di circa 1000 donatori, tra singoli, imprese e associazioni, sono stati sostenuti 20 diversi progetti d’impresa: dalla ricostruzione di stalle, all’acquisto di macchinari, recinzioni e mangimi, dalla creazione di aree picnic agli interventi in rifugi di montagna per tornare ad attrarre turisti. Alcuni di questi progetti si sono già conclusi, ultimo in ordine di arrivo quello del rifugio Mezzi Litri. Ma l’impegno di Alleva La Speranza sta continuando per tutto il 2022 accompagnando le aziende impegnate che hanno avviato da poco i lavori previsti o devono ancora devono iniziarli, in attesa delle autorizzazioni richieste.