Legambiente: “Per l’ennesima volta in Trentino si preferisce lo strumento della condanna a morte di un orso, senza neanche valutare le altre misure previste dal PACOBACE. Così facendo si fanno solo passi indietro in quella che dovrebbe essere la gestione e la convivenza uomo e animali selvatici”.
“Ancora una volta in Trentino si è scelto di uccidere e abbattere un orso. Il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti non si smentisce mai, l’unico strumento che conosce e utilizza è quello della condanna a morte togliendo la vita a questi animali selvatici, senza neanche valutare le altre possibili misure previste dal PACOBACE e da adottare in caso di orsi problematici o troppo confidenti. L’ennesima condanna a morte che rappresenta una sconfitta totale in quella che deve essere la gestione di questo plantigrado nell’arco alpino unita al grande tema della convivenza uomo – animali selvatici. Dall’altro lato alla celerità con cui Fugatti procede con l’abbattimento sistematico degli orsi, si contrappone la sua lentezza nell’adottare misure e interventi, basati su ricerca e approccio scientifico, che permetterebbero di migliorare la gestione e la convivenza con questo animale su cui chiediamo nuovamente un intervento rapido e deciso: dalle campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alla comunità locali e ai turisti, alla rimozione delle fonti di cibo di natura antropica e al controllo dell’accesso alle stesse da parte degli animali, alle azioni di dissuasione verso gli animali confidenti come deterrenti, barriere fisiche ecc, solo per citarne alcuni”, così Stefano Raimondi responsabile nazionale biodiversità di Legambiente e Andrea Pugliese, presidente di Legambiente Trento commentano l’uccisione dell’orso M91 avvenuta in queste ore in Trentino.