Bologna, livelli alti di PM10 misurati in tutte le scuole

Gli studenti delle scuole di Bologna presentano alla città e alle istituzioni le proposte per migliorare la qualità dell’aria in città.

Si conclude il progetto Student Scientists, che ha visto oltre 500 ragazzi delle scuole medie e superiori raccogliere dati sulla qualità dell’aria intorno ai loro plessi scolastici.

Sono stati presentati questa mattina alla città e alle sue istituzioni, in occasione della Commissione Ambiente convocata appositamente dal Comune di Bologna, gli esiti del progetto Student Scientists: il monitoraggio dell’inquinamento in città, ideato da Legambiente Emilia-Romagna e co-finanziato dalla Fondazione Carisbo.

Il progetto ha coinvolto attivamente circa 500 studenti delle scuole medie Dozza (IC1), Zappa (IC15), Farini (IC12) ed Liceo Scientifico Sabin di Bologna, con l’obiettivo di trasferire ai ragazzi informazioni scientifiche sulla pericolosità dell’inquinamento dell’aria e sugli effetti sulla loro salute e sull’ambiente, rendendoli al tempo stesso protagonisti di una riflessione sulla qualità e la vivibilità della loro città. “Da Bologna la rossa a Bologna la grigia”, “Non voglio aver paura di respirare”, “Ne abbiamo pieni i polmoni”, sono solo alcuni dei messaggi lanciati dai ragazzi che lo scorso inverno si sono trasformati in “Student Scientists”, realizzando in prima persona sessioni di monitoraggio del traffico e delle concentrazioni di PM10 all’esterno del luogo in cui passano la maggior parte della giornata, ovvero la loro scuola.

Nel corso dell’esperienza, che ha visto l’utilizzo di una centralina in grado di misurare i livelli delle polveri sottili (PM10) che non aveva l’obiettivo di sostituirsi alle rilevazioni ufficiali di ARPAE hanno effettuato misurazioni di circa un’ora ciascuna, effettuando complessivamente 18 campionamenti in 4 diversi punti della città, nel periodo compreso tra il 15 febbraio e il 6 marzo 2019, con risultati purtroppo molto preoccupanti (scarica il DOSSIER dell’esperienza).

Per quanto riguarda le scuole Zappa, i valori di PM10 sono sempre molto elevati (al di sopra di 70 μg/m3) ad eccezione del 27 Febbraio in cui la media oraria rilevata è invece bassa, in linea con la media giornaliera delle stazioni di monitoraggio ARPAE (24 μg/m3). Il flusso di traffico rilevato è in continuo aumento nel corso della mattinata, con un picco verso le ore 13 della stessa giornata, come testimonianza dell’intensa circolazione di autoveicoli che caratterizza la zona.

I giorni peggiori per le scuole Farini si sono rivelati il 20 e 21 febbraio. Il 20 febbraio, all’orario di ingresso delle scuole, è stato registrato un valore medio di PM10 di ben 117 μg/m3, mentre il 21 febbraio la media raggiunge 145 μg/m3 a mezzogiorno (la media giornaliera delle stazioni di monitoraggio ARPAE per questi due giorni era di 70 μg/m3 e 73 μg/m3), in linea con gli alti valori del traffico veicolare, per il quale in data 20 Febbraio è stato registrato in 40 minuti il passaggio di ben 715 auto con a bordo un solo passeggero.

Le rilevazioni nelle scuole Dozza sono state effettuate in due giornate di “buona” qualità dell’aria, con media oraria misurata di 17 μg/m3 e 10 μg/m3 rispettivamente per il 6 ed i 9 Marzo (i dati medi giornalieri delle stazioni Arpae erano rispettivamente 26 μg/m3 e 13 μg/m3).

A presentare i dati più elevati e preoccupanti sono tuttavia le scuole Sabin sia per le concentrazioni di PM10 rilevate che per il traffico. La media oraria di PM10 misurata nelle due sessioni di rilevamento del 1 marzo (in diversi orari della mattina) è infatti di 193 μg/m3 e 161 μg/m3, mentre il picco rilevato il 1 marzo ha toccato addirittura 239 μg/m3. Un dato che fa il paio con le rilevazioni del traffico, che nello stesso giorno hanno registrato il passaggio davanti ai cancelli della scuola di ben 1033 auto con un solo passeggero a bordo. Dati preoccupanti se confrontati con il numero di autobus che è di 133, circa 8 volte in meno.

Il percorso progettuale ha visto anche l’organizzazione di incontri formativi in classe per approfondire le tematiche connesse all’inquinamento dell’aria, le fonti emissive e le principali cause di inquinamento nelle nostre città, con uscite sul campo per quantificare i flussi di traffico intorno ai plessi scolastici e con un focus specifico per gli orari di ingresso ed uscita dalla scuola. Flussi di traffico che si sono rivelati particolarmente impattanti per le scuole Sabin e Farini.

La presentazione dei dati è avvenuta questa mattina in Commissione Consiliare con la presenza dei rappresentanti delle 4 classi terze delle scuole Medie Zappa, delle 4 classi Prime delle Scuole Farini e i videomessaggi delle classi del Liceo Sabin (https://youtu.be/sAXQd_d9dW4). I ragazzi hanno portato alle istituzioni le loro riflessioni e le loro richieste per migliorare la qualità dell’aria di Bologna, alla luce del percorso formativo e scientifico fatto durante le attività progettuali; richieste che hanno focalizzato l’attenzione sulla riduzione del traffico veicolare a favore del trasporto pubblico, e sulla necessità di azioni per favorire spostamenti sostenibili casa-scuola, al fine di migliorare la qualità dell’aria nei momenti di ingresso e di uscita dai plessi scolastici.

«In questi mesi abbiamo affiancato i ragazzi delle scuole medie e superiori di Bologna – evidenzia Giulio Kerschbaumer, Direttore di Legambiente Emilia-Romagna – in un percorso di approfondimento e presa di coscienza, grazie anche alla Citizen Science, sulle problematiche legate alla qualità dell’aria. Assieme a loro abbiamo individuato e condiviso le problematiche legate alla mobilità casa-scuola, e costruito proposte volte alla promozione di stili di vita sostenibili, legati soprattutto alle modalità di trasporto, che auspichiamo le istituzioni vogliano approfondire e promuovere».

«Un’esperienza interessante – spiega il Segretario Generale della Fondazione Carisbo, Alessio Fustini – che coinvolge centinaia di studenti in attività di ricerca e nello stesso tempo riesce a informarli ed educarli su una tematica fondamentale come la tutela dell’ambiente e della salute. Il sostegno della Fondazione Carisbo al progetto promosso da Legambiente E-R. in collaborazione con le scuole del territorio rafforza ulteriormente il legame con il sistema educativo cittadino per affrontare, questa volta attraverso la ricerca applicata, temi quali la tutela dell’ambiente, la conservazione delle risorse, lo sviluppo sostenibile, principi che accompagnano l’azione della Fondazione nelle più recenti iniziative messe in campo per promuovere la “Rigenerazione urbana” e la “Innovazione scolastica”. Anche in questa occasione, attraverso questa iniziativa, la scuola risponde alla necessità di rendere gli studenti protagonisti della loro crescita, creando occasioni di collaborazione e confronto fra giovani e adulti, fra cittadini e istituzioni, supportando anche un percorso di maturità individuale, di relazione e di promozione della cittadinanza attiva e responsabile».

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